Baseball al confine della zona rossa di Codogno

    0
    21

    Come riportato da repubblica A Secognago, paese tra Lodi e Codogno, il nuovo simbolo della resistenza contro il coronavirus è una partita a baseball improvvisata in strada lo scorso venerdì. Da un lato c’è Paolo Contardi, 32enne residente a Codogno che gioca nella squadra di Lodi in serie C. A rispondere dall’altra parte della strada il 17enne Filippo Affetti di Lodi, ex compagno di Contardi e che ora si allena a Codogno in serie B. In mezzo ai due giocatori la camionetta fissa della polizia, a ricordare quel limite invalicabile che separa la zona rossa da tutto il resto.

    L’idea di organizzare l’incontro è stata del giocatore Marco Maglio, 31enne di Lodi nonché compagno di squadra di Paolo, che però si è limitato – per ragioni di sicurezza – a osservare gli scambi da lontano. Così “con il classico guantone da baseball in una mano e quello in lattice nell’altra per evitare possibili contagi – racconta Contardi, che nella vita di tutti i giorni è un geometra – abbiamo iniziato a lanciarci e a ricevere la palla per cinque minuti circa”. I due giocatori, infatti, più che una vera e propria partita, hanno voluto riproporre di fronte a qualche astante il classico riscaldamento che si fa prima di un match.

    “Da dieci giorni viviamo una situazione difficile, dato che passiamo quasi tutto il tempo chiusi in casa – spiega il giocatore residente a Codogno -. La diffusione di queste immagini spero che abbiano contribuito a stemperare un po’ la tensione generale, ma anche a fare pubblicità al baseball che in Italia è considerato uno sport minore”. A confermare gli intenti e a mettere da parte le rivalità, che esistono anche in questo sport, c’è anche Affetti che studia all’Istituto alberghiero Vespucci di Milano: “Insieme alla cucina, il baseball rappresenta la mia passione più grande; ritengo che sia uno stile di vita oltre a uno sport e amo lo spirito di squadra che si crea, visto che bisogna dare molto più spazio alla testa che al corpo”.

    E mentre la speranza è quella che tutto torni presto alla normalità, a entrambi i giocatori manca allenarsi con il resto della squadra in vista del campionato che dovrebbe iniziare durante la settimana di Pasqua. “L’emergenza coronavirus – concludono i due giocatori –  ha interrotto la nostra preparazione atletica e ha rinviato le amichevoli preliminari alle gare ufficiali, ma il nostro pensiero più grande va soprattutto agli anziani delle nostre cittadine, che sono la parte più debole di tutta questa storia tremenda”.

    Leave a Reply