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Come un Padre: dal 2 Novembre su Prime Video

Sarà disponibile dal 2 Novembre su Prime VideoCome un Padre, prodotto da 102 Distribution, Well Enough Film e CD Cine Dubbing, il docufilm diretto da Alessio Di Cosimo sulla vita e la carriera dell’iconico allenatore di calcio Carletto Mazzone, detto Er Sor Magara, classe 1937, che è a tutt’oggi detentore del record di panchine in Serie A, con ben 795 presenze ufficiali.

Scritto dallo stesso Alessio Di CosimoAlessandra KreFrancesco Trento, (autore tra gli altri di “Venti sigarette” Miglior Film al Festival di Venezia 2010 sezione controcampo, e di “Crazy for Football”,  David di Donatello 2017) in collaborazione con Iole Mazzone, attrice e nipote di Carletto, il docufilm racconta l’uomo e l’allenatore, la vita e le imprese calcistiche di uno degli ultimi pilastri di un calcio Romantico che non esiste più, attraverso i racconti della sua famiglia e dei suoi figli “d’adozione”. Tutti conoscono il Mister ma pochi sanno chi è l’uomo che c’è dietro e quanto sia stato importante per la carriera e la vita di calciatori come Totti, Baggio, Guardiola, Materazzi, Pirlo e tanti altri. Un uomo capace di restare nel cuore di tutti, gente comune e addetti ai lavori a prescindere dal colore delle loro bandiere.

Numerose e preziose sono le testimonianze di alcuni tra i più grandi calciatori al mondo: Roberto Baggio, Pep Guardiola, Francesco Totti, Andrea Pirlo, Marco Materazzi, ma anche Claudio Ranieri, Giuseppe Giannini, Dario Hubner, Giovanni Galli, Massimiliano Cappioli, Beppe Signori, Enrico Nicolini, Fabio Petruzzi, Luigi Di Biagio, Roberto Muzzi, i gemelli Antonio e Emanuele Filippini: tutti ripercorrono la carriera ricordando con affetto gli inizi ed il loro rapporto con Carletto per cui è stato  “Come Un Padre”.

La fotografia è di Giuseppe Chessa, il montaggio è di Lorenzo Muto, le musiche originali di Paolo Costa e nella colonna sonora c’è Stella di Antonello Venditti, Maledetto Tempo di Franco126 e Stadiumdi Oscar Prudente, famosa sigla del programma Domenica Sprint.

 Una storia che racconta anche la famiglia Mazzone, grazie al figlio Massimo e alla giovanissima nipote Iole.

Questo film – dichiarano gli autori – vuole raccontarci il calcio di una volta, verace, un calcio dove i procuratori contavano ancora poco e allenatori come er sòr Magara erano invece per i loro calciatori dei veri mentori, dei padri, dei maestri. Che ti proteggevano, ti guidavano. Modellavano la tua carriera, ma soprattutto, contemporaneamente, indirizzavano la tua vita. Guardiola, Totti, Baggio, Pirlo, Materazzi e gli altri: Mazzone li ha fatti diventare uomini, li ha aiutati a crescere. È stato per loro un secondo padre. Un uomo da cui hanno imparato non solo la tattica o la tecnica, ma soprattutto come stare nel mondo del calcio e non solo. Hanno imparato l’umanità, l’empatia, il rispetto. Ed è questo che raccontano i grandi campioni che hanno incrociato il suo cammino: che uomini sono diventati, grazie a Carlo Mazzone. Cosa di quel rapporto hanno trasferito nel rapporto coi loro figli

IL REGISTA

Alessio Di Cosimo, regista romano, classe 1985. Tra il 2009 ed il 2012 porta in scena diverse opere riscontrando un buon successo di pubblico nel panorama OFF romano. Nel 2013 passa alla macchina da presa scrivendo e dirigendo il suo primo cortometraggio sul tema della dipendenza da gioco d’azzardo. L’anno successivo scrive e dirige ‘Rosa’, suo secondo cortometraggio con il quale vince diversi premi in festival nazionali. Nel 2017 dirige il documentario ‘Tizzo storia di un grande campione’, distribuito in streaming in Italia, Usa, Inghilterra, Austria e Germania su Amazon Prime Video e Chili Tv. Nel 2018 scrive e dirige il cortometraggio ‘Per Sempre’ con protagonista Lou Castel, in collaborazione con Rai Cinema, vincendo tanti premi tra cui il Premio Speciale ai Nastri d’Argento 2019 e il riconoscimento dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali di Film D’ Essai per l’importante valore artistico e culturale. Nel 2019 scrive e dirige il cortometraggio ‘Trentacinque – Numero Provvisorio’, con il colombiano Juan Diego Puerta Lopez, sempre con Rai Cinema e finalista in importanti festival, vincitore come miglior cortometraggio italiano al Venice Film Week. Nel 2020, scrive e dirige il cortometraggio ‘L’Italia Chiamò’ con protagonista Alessandro Haber: molti premi nei festival italiani sempre in collaborazione con Rai Cinema. Nel 2021 dirige il documentario BARBER RING vincitore di due Awards al Biografilm Festival 2022.

102 DISTRIBUTION è una società italiana di distribuzione e produzione cinematografica, con sede a Roma. La linea editoriale di 102 DISTRIBUTION si focalizza principalmente su contenuti di qualità, come film indipendenti italiani, americani, europei e sud americani, documentari, classici internazionali e sull’acquisizione e sviluppo di opere letterarie e remake.

WELL ENOUGH FILM è una giovane società di produzione del regista Alessio Di Cosimo e dell’attrice e doppiatrice Valentina Perrella, nata nel 2021 ha prodotto il documentario Barber Ring recentemente premiato al Biografilm Festival e il documentario Come un padre.

CD CINE DUBBING offre servizi di doppiaggio e post produzione audio da oltre 20 anni e cura l’edizione Italiana di film, serie tv, live actions, serie animate e documentari. Recentemente ha deciso di affiancare all’attività di doppiaggio quella della produzione e, oltre a Come un padre, ha diversi altri progetti in via di sviluppo.

 

Celebriamo il 2 Giugno come giorno di pace e liberazione grazie ai nostri piloti della Aeronautica Militare Italiana.

 

Freccie Tricolori   

https://youtu.be/lI9QuYJgL_E

Dopo l’unità d’Italia il Ministero della Guerra, su iniziativa del Tenente del Genio Alessandro Pecori Giraldi, autorizzava nel 1884 la costituzione di un Servizio Aeronautico presso il distaccamento di Roma della Brigata Mista del 3º Reggimento genio di Firenze, il reparto si sarebbe occupato degli aerostati da ricognizione[6][7]. Nel gennaio 1885 il Servizio Aeronautico fu denominato Sezione Aerostatica destinata, tra l’altro, all’uso dei due palloni frenati in dotazione: il Torricelli e l’Africo.

La sezione aeronautica del genio si sarebbe poi espansa negli anni successivi, fino ad assumere la dimensione di un battaglione e successivamente di una brigata. In seguito alla venuta su invito di Wilbur Wright a Roma nel 1909 e delle dimostrazioni che diede delle caratteristiche dell’aeroplano, questi fu adottato e la prima scuola di volo militare fu fondata a Centocelle (Roma) che divenne il primo aeroporto italiano.

Il primo brevetto di pilota venne rilasciato nel settembre 1909 al tenente di vascello Mario Calderara. Lo stesso Calderara, insieme al Ten. Umberto Savoia, firmò nel febbraio 1910 il primo contratto con i fratelli Wright per la produzione su licenza, in Italia, di 5 aeromobili che utilizzavano i brevetti detenuti dagli stessi Wright.

Il primo utilizzo operativo delle forze aeree, con l’impiego di 4 aerostati, 2 dirigibili e 28 aerei, avvenne durante la campagna di Libia del 19111912.

La 91ª Squadriglia aeroplani da caccia. Da sinistra; serg. Mario D’Urso, serg. Gaetano Aliperta, ten. Gastone Novelli, ten. Cesare Magistrini, cap. Bartolomeo Costantini, cap. Fulco Ruffo di Calabria, col. Pier Ruggero Piccio, ten. Guido Keller, magg. Francesco Baracca, ten. Ferruccio Ranza, ten. Mario de Bernardi, ten. Adriano Bacula, serg. Guido Nardini, sott. Eduardo Olivero.

La prima guerra mondiale

Il biplano SPAD S.VII appartenuto a Fulco Ruffo di Calabria. Oggi l’aereo è conservato presso il Museo storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle

Dopo le prime risultanze positive nell’impiego bellico, in Italia si sviluppò l’armata dell’aria, sotto il controllo dell’esercito, ma non le furono destinate sufficienti risorse economiche e all’entrata in guerra nella prima guerra mondiale nel 1915, le forze aeree italiane disponevano solo di 86 aerei. Le esigenze belliche e la sempre maggiore importanza delle operazioni dal cielo fecero diventare prioritaria la costruzione di nuovi aerei e in pochi anni se ne costruirono circa 12.000, in gran parte dalle officine Caproni.

Le forze aeree si specializzarono in bombardamenti e i raid più importanti avvennero sulle coste del mare Adriatico, nel 1917 a Pola (in quel momento facente parte dell’Impero austro-ungarico) e addirittura sulla capitale dell’Impero, Vienna, dove nel 1918 avvenne un’incursione di 7 aerei guidati da Gabriele d’Annunzio.

Anche la specializzazione aerea dei caccia ebbe una notevole espansione e si cominciarono a conoscere i primi nomi degli assi, come Francesco Baracca e Pier Ruggero Piccio.

Nel primo conflitto mondiale l’armata dell’aria dovette pagare un costo notevole in termini di vite umane, poiché morirono quasi 2.000 aviatori.

Il primo dopoguerra

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Domenica 24 febbraio l’anteprima di C’era una volta il principe azzurro.

Domenica 24 febbraio alle 11:00 presso il Multisala Lux avrà luogo l’anteprima del divertente film di animazione “C’era una volta il Principe Azzurro”.

I bambini sono i benvenuti anche in maschera.

Animazione e sculture di palloncini aspettano i piccoli ospiti!

Noi vi aspettiamo tutti…Numerosi.

DOMENICA 24 FEBBRAIO

ORE 11:00

MULTISALA LUX

VIA MASSACIUCCOLI 31

Jessica Polsky nel film “ULYSSES”: una attrice all’altezza della situazione

Guardando le foto, i suoi occhi sembrano come fare un viaggio indietro nel tempo nel “1980”, quando gli attori erano altro, naturali, liberi di esprimersi, spontanei, come il personaggio che vi vogliamo presentare oggi: Jessica Polsky. Attrice, presentatrice, show girl di origini americane, che con il suo ultimo film “ULYSSES A DARK ODYSSEY”, ha dimostrato di essere capace di andare ben oltre la classica recitazione, capace di stupire e ricominciare da zero con abnegazione assoluta. Capace di trasmettere emozioni con un semplice sguardo, che dire… è proprio vero “ «L’uomo va al di là di ciò che può afferrare? È falso. Ciò che può afferrare va al di là del suo coraggio ed allora con immenso piacere che vi presentiamo l’intervista in esclusiva di Jessica Polsky, a cui va il riconoscimento di essere stata la pioniera della televisione e dello spettacolo.

Cosa rappresenta per te l’attore in un contesto sociale?

Io faccio questo mestiere da quando avevo 3 anni. Mi sentivo chiamata in causa fin da bambina a svolgere un compito nella società che era prima di tutto intrattenere la gente. Come crescevo mi rendevo conto anche del potere della figura dell’attore, le sue possibilità di far ragionare e riflettere la gente. Così ho sempre selezionato i miei progetti: da una parte la voglia, da giullare di corte, di puramente intrattenere e creare svago per le persone (vedi Camera Cafe’, Piloti, ecc.), ma dall’altra parte anche dei progetti di peso ed importanza di pensiero e riflessione (come un recente spettacolo drammatico di prosa a New York Off-Broadway “Ghost Wife Radio” ed il mio ultimo film appena uscito in Italia “Ulysses A Dark Odyssey”). Credo che noi attori abbiamo la responsabilita’ di fare entrambe queste cose.

Attualmente su quale film hai lavorato?

La mia carriera finora è stata principalmente sul palco, in teatro, come performer dei musical di Broadway, a New York ed in tournee’ per tutto il mondo. Poi mi si e’ aperto un bellissimo percorso televisivo in Italia, che tutt’ora mi porta sorprese e soddisfazioni. Il cinema e’ dove ho potuto finora cimentarmi di meno, ma è un mondo che amo profondamente e che sono felicissima di continuare a scoprire. Il film più importante in cui ho fatto parte, ed anche quello più recente, si intitola “Ulysses A Dark Odyssey” al fianco di attori e personaggi del calibro di Danny Glover e Skin.

 

Hai raggiunto tanti obiettivi, qual è quello più significativo per te?

Sto lavorando anche molto ultimamente “dietro le quinte” in veste di acting coach, regista, reparto casting, produttrice. Dei tanti miei obiettivi raggiunti, il più grande e’ vedere che i molti anni di duro lavoro, gavetta, formazione e persistenza vengano riconosciuti anche nell’ affidarmi importanti responsabilità nella realizzazione di progetti, non solo davanti alla macchina da presa nelle vesti di interprete.

Puoi dirci a cosa stai lavorando adesso?

Ho appena terminato le riprese di una nuova serie televisiva internazionale da acting coach per un giovane cast. Adesso sono molto presa con la promozione di Ulysses che ha avuto il suo lancio e grande premiere nazionale nelle prime sale settimana scorsa ed avrà un’uscita più estesa lungo l’estate in sempre piu’ citta’. Nel frattempo sondo delle proposte sia in Italia sia negli USA per dei nuovi progetti emozionanti per l’autunno!

 

VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=vt_PlgAlN8Y

Raccontaci una tua giornata tipo?

Beh’, il bello di fare questo mestiere e’ che non esiste “una giornata tipo”! Ogni giorno è diverso, in base a quello che sta succedendo in quel momento. Durante un periodo di riprese la sveglia suona intorno alle 5.30, si va sul set, si lavoro fino a tardi, e si crolla al letto appena entrati in casa. Poi ci sono giorni dedicati a confermare nuovi lavori, durante i quali magari faccio su’ e giù tra Roma e Milano per provini ed incontri, piuttosto che riunioni con produttori e registi per sviluppare idee nuove. Per non parlare di giorni di promozione, pieni di interviste o passaggi in tv o radio per radunare interesse per un prossimo progetto!

Come vorresti vederti tra 10 anni?

Tra 10 anni spero di aver semplicemente continuato a portare avanti le mie tante attività nel mondo dello spettacolo, sempre più varie in sostanza e sempre più irradiate nei due paesi che sono “casa” per me (Italia e USA).

Artisticamente, quale è l’attrice a cui vorresti somigliare?

Ho sempre stimato Jessica Tandy, una straordinaria attrice che ha recitato fino letteralmente alla fine dei suoi giorni. E’ venuta a mancare all’eta’ di 85 anni e nel suo ultimo anno di vita ha preso parte in ben 3 film ed una fiction televisiva. Per l’estensione di tipologie di ruoli, costante presenza nell’ambito lunga la vita, e pura durata di carriera che l’ha caratterizzata il suo e’ un percorso ispiratore. Condividere anche il nome e’ puramente casuale! 🙂

Cosa vorresti che le persone capissero di te?

Che tutto quello che ho me lo sono guadagnato scegliendo spesso la via più difficile ma dignitosa e pulita. Non sono mai scesa a compromessi per niente e nessuno, spesso rinunciando ad opportunità e proposte perché’ non ero convinta dell’integrità della scelta né delle persone coinvolte. La mia è la spinta innata più pura e viscerale di semplicemente creare svago ed arte per il prossimo.

C’è un ruolo in particolare a cui tu sei legatoa? E se sì per quale motivo?

Mi sono molto “innamorata” del mio personaggio della sitcom Piloti per la RAI (con Max Tortora ed Enrico Bertolino, ambientata a bordo di una linea aerea lowcost), una hostess tanto imbranata quanto adorabile. Era un’anima talmente ingenua, innocente ed entusiasta della vita! È stata una gioia ed un dono interpretarla per più anni. Insieme a lei metterei l’Agente Delfin, il mio personaggio del film Ulysses. Prima perché’ per costruirla lei mi ha costretto a scavare nel profondo di me per trovare delle autentiche caratteristiche che le servivano per essere credibile. Mi ha posto una vera sfida da attrice, mai per un secondo potevo rilassarmi o distrarmi, avevo addosso un altissimo livello di tensione e conflitto. Secondo perché’ Delfin segna la mia partecipazione in quello che io considero uno dei progetti più ambiziosi, originali e coraggiosi visti da tempo.

Che considerazione hai della recitazione Italiana?

Non considero piu’ di tanto una recitazione “italiana” o appartenente ad un certo posto geografico. Dopo una fortunata carriera di aver lavorato in tutto il mondo ho solo individuato recitazione che convince e quella che non convince…le quali si trovano in pari misure in tutte le nazioni.

Ci sono ruoli che avresti voluto recitare?

Ci sono, come giusto e normale che sia per un’attrice, tanti ruoli per i quali faccio provini poi vedo aggiudicati alle mie colleghe. E va benissimo! Non ho rancore o risentimenti–dopo una vita che fai questo mestiere impari a gestirti anche la montagna russa di emozioni che comporta. Ci sono, però, ruoli che avrei voluto fare per i quali non potrei mai andare bene–per via di tratti fisici o età o altro che è fuori dal mio controllo e per quelli bisogna solo mettersi il cuore in pace.

Come nasce la passione per il cinema?

Credo che sia diverso per ogni persona. C’e’ chi si innamora del cinema per il puro intrattenimento e il viaggio della fantasia che ci fa fare. Mentre ci sono altri che vivono (e si legano) al cinema per l’esperienza coinvolgente di sentirsi partecipe personalmente nella trama. Un sano mercato del cinema riesce ad avere un’offerta che fa tutto questo: tocca le corde di tutti quanti.

Quali sono le difficoltà di intraprendere questo mestiere in Italia?

In Italia ci sono molte difficoltà (come ovunque). La più grande difficoltà, nonché’ differenza, tra questo mercato e quello americano e’ la mancanza di forti sindacati che tutelano attori in tutto e per tutto–dalla correttezza del sistema di provini ai salari minimi sindacali fino al massimo di ore consentite sul set, condizioni di sicurezza sul lavoro e molto altro ancora.

Ultima domanda… il senso della vita?

Il senso della vita per me è restituire al pubblico ed ai miei cari qualcosa di bello che dimostri la gratitudine e l’amore che provo per tutto quello che ho.