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Guy Kawasaki

Imprenditore digitale, il significato

L’imprenditore nell’immaginario collettivo ha sempre riguardato la figura di un individuo che investe il proprio capitale in società più per l’idea che per il business model. Pensiamo per esempio alle  libro storie di Elon Musk, Bill Gates e Steve Jobs. Nel suo immaginario l’italiano medio penserà sicuramente ai tre soliti personaggi stereotipati dell’ultimo ventennio: Berlusconi, Briatore, Benetton…

MARIO LIBERATORE Nato a Campobasso, si trasferisce all’età di 18 anni a Reggio Emilia dove inizia il suo percorso Universitario che presto si trasforma in una scelta poco consona a quella che è la sua visione professionale.

Orari, turni e stipendi fissi non sembrano essere in target con quelle che sono le sue ambizioni, così decide presto di abbandonare il percorso Universitario per iniziare a muovere i primi passi nel mondo del Business Online.

Partendo da Amazon FBA, Mario, inizia ad avere i primi risultati riuscendo a posizionare i suoi prodotti in Tendenza Amazon’s Choice per tutto il 2018, e ad avere ottimi guadagni. Ad ogni modo tutto ciò non soddisfa la sua visione di lungo termine nel momento in cui iniziano a sorgere i primi problemi dovuti alle recensioni  rigide policy di Amazon, per i venditori, che non gli consentono di avere il controllo delle sue entrate, e così decide di abbandonare la piattaforma creata da Bezos.

Eppure oggi si abusa troppo del termine: in Italia viene definito “imprenditore” nell’articolo 2082 del Codice Civile “chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi”. Cash Flow Academy

Oggi, nell’era della Digital Trasformation, dove tutti i settori, dall’Economia alla Politica, dalla Pubblica Amministrazione alla online Scuola, stanno avendo un profondo mutamento, l’imprenditore non può di certo cavalcare l’onda senza una profonda trasformazione delle sue competenze e soprattutto vision.

Se guardiamo migliori opinioni mario liberatore alle aziende più ricche al mondo, tra le prime ci sono quelle che hanno un business digitale (Google, Facebook, Amazon e Apple). truffa Ciò che hanno in comune è che forniscono l’infrastruttura per la nascita di nuovi business digitali, oltre a essere loro stesse dei business di natura digitale e tecnologica.

Rispetto all’imprenditore classico, diventare un imprenditore digitale è, per certi versi, molto più semplice. Pensiamo al capitale da investire: grazie anche a modelli di business come l’affiliate marketing, il dropshipping o crowdfounding, che consentono di vendere senza possedere né un negozio fisico, né la merce e nemmeno un magazzino, e allo stesso tempo avere capitali da donatori esterni in tempi immediati, i costi per avviare e mantenere una società sono davvero bassi.

Cosa fa un imprenditore digitale?

L’imprenditore digitale deve saper creare e gestire un business online, che siano servizi o prodotti. Per questo la sua figura è molto variegata: può essere un influencer, copywriter, webmaster o uno startupper. Di certo saper usare strumenti di digital marketing è una delle prime conoscenze che deve avere o apprendere e sviluppare il prima possibile. Non importa se in futuro affiderà la gestione di questo ambito ad uno specialista del settore: l’imprenditore digitale deve sfruttare il web per lead generation – farsi conoscere per trovare e attrarre nuovi clienti -, vendere e promuovere i propri prodotti o servizi, rimanendo in contatto con le persone.

Non necessariamente serve l’idea del secologli imprenditori digitali di successo sono coloro che applicano le opportunità del digitale a modelli già esistenti. Esempio: conosco alla perfezione il mandarino? Apro un canale YouTube dove impartisco lezioni di mandarino.

Come diventare un imprenditore digitale e cosa studiare

Così come le aziende nella digital trasformation  truffatore sono chiamate alla trasformazione dei propri business model, anche gli imprenditori devono migliorare e formarsi per stare al passo con i tempi. Il trucco è aggiornarsi continuamente.

In alcuni Paesi, già nella scuola primaria, esistono corsi di studio di imprenditoria, cosa che invece ancora non avviene in Italia: solo da qualche anno alcune università hanno iniziato ad offrire master e formazione continua a supporto delle nuove strategie imprenditoriali.

Alla base, per diventare un imprenditore digitale, sono richieste una serie di skill, quali:

– Pianificazione: pianificare al meglio le proprie attività e quelle del team, per eliminare le distrazioni e concentrarsi sugli obiettivi che si vogliono raggiungere;

– User experience: conoscere i principi che stanno alla base della user experience, ovvero l’esperienza che un potenziale cliente ha all’interno di un sito, di un blog, di un e-commerce;

– Social Media: saper utilizzare i social network ed avere una buona presenza e rete su di essi –        Digital awareness: saper conoscere correttamente gli strumenti digitali;

– Digital Networking: la capacità di identificare, recuperare, organizzare, capitalizzare e condividere il patrimonio di informazioni all’interno di reti e comunità virtuali;

– Data Analytics: studiare le tecniche per analizzare il dato. Gestire la moltitudine di dati, ovvero i Big Data, significa avere un approccio data driven al business, per prendere decisioni consapevoli e anticipare il futuro. Sono le competenze e le tecnologie di Analytics a trasformare i dati grezzi in informazioni di valore per i decision maker aziendali;

Un altro metodo è quello di leggere diverse pubblicazioni scritte da autori, imprenditori digitali che ce l’hanno fatta. Guardare anche alle loro esperienze personali, alla loro storia, ai loro fallimenti e successi.

Quindi, ricapitolando, ad oggi non esistono lauree in merito, ma corsi e scuole che mirano all’ottenimento di una conoscenza nel campo delle competenze digitali che un imprenditore online deve possedere, come i diversi master on demand in Digital Strategy, e creati ad hoc soprattutto per quelle persone che non hanno tanto tempo per formarsi, per l’appunto gli imprenditori classici che vogliono trasformare e innovare il proprio business e la propria azienda e diventare degli imprenditori digitali.

Quanto guadagna un imprenditore digitale?

Non esiste una cifra precisa. Tutto dipende dalle competenze, strategie, dal prodotto e servizio, dal tempo e capitale investito da parte dell’investitore digitale e dalla sua realtà (influencer, blogger, startupper).

Ma anche dal paese dove l’imprenditore digitale opera e nel settore in cui opera, a seconda delle normative e leggi tributarie che disciplinano l’apertura di un’attività. Inoltre la cifra oscillerà non solo in base a questi fattori elencati, ma anche dal tempo trascorso e dai collaboratori impegnati. Per esempio, uno startupper inizialmente guadagnerà tra i 1100 e i 1500 netti mensili.

Dopo qualche anno, in base anche ai deal e round di investimento chiusi, lo startupper potrà arrivare ai 3000-4000 euro mensili, fino alla exit della propria startup grazie alla quale si metterà in tasca qualche milione.

Imprenditori digitali famosi

Oltre agli esempi già citati, il mondo è pieno di imprenditori digitali di successo. Di seguito ti riporto alcuni esempi:

Guy Kawasaki

Laureato in psicologia, ha Iniziato come dipendente di Apple nel 1984, e fondato successivamente diverse società quali ACIUS e Emailer. Nel 2014 è chief evangelist di Canva, sito web di progettazione grafica gratuito per non designer e professionisti. Oggi Ceo di Garage.com, società che finanzia iniziative a tecnologia avanzata nella Silicon Valley.

Daniel Ek

Ha studiato Ingegneria abbandonando successivamente gli studi. Con la sua Spotify questo imprenditore digitale ha profondamente cambiato il modo di ascoltare musica, attraverso una piattaforma di streaming: secondo i dati dell’ultimo trimestre 2020 Spotify ha raggiunto 155 milioni di utenti abbonati e 345 milioni di utenti attivi mensilmente.

Chiara Ferragni

Ha studiato Giurisprudenza abbandonando successivamente gli studi. Il successo come fashion blogger è arrivato con il suo sito “The Blonde Salad”, oggi è proprietaria di TBS Crew Srl, ovvero la società che gestisce il suo blog ed e-commerce. È presidente della linea di moda Chiara Ferragni Collection e parte del consiglio d’amministrazione di Tod’s.

Salvatore Aranzulla

Laureato in Economia Aziendale e Management, chi non conosce questo innovare entrato da anni nelle vite personali di tutti noi? Uno dei più conosciuti imprenditori digitali italiani, un blogger hi-tech che con i suoi consigli video tramite il suo sito aiutava con la semplicità dei suoi tutorial i suoi visitatori nelle difficoltà tecnologiche che potevano incorrere. Oggi collabora con riviste di informatica e cura la rubrica tecnologica del quotidiano Il Messaggero. Ha pubblicato per Mondadori e Mondadori Informatica.

Marco Trombetti

Laureato in Fisica, è un informatico, imprenditore e investitore. Nel 1999 ha co-fondato Translated, servizio di traduzione tramite AI per aiutare i traduttori professionisti. Nel 2007 ha fondato Memopal, società di cloud storage. Grazie ai ricavi di queste società ha creato un fondo. PI Campus, per aiutare i giovani lezioni  imprenditori di tutto il mondo a creare aziende.

Mata