Coree, il vertice di pace fra Kim e Moon: “Ora comincia una nuova storia”

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Alle 2.30 ora italiana i due leader si sono incontrati. Fuori programma simbolico con la passeggiata sui rispettivi suoli. Anche la questione nucleare in agenda

Coree, il vertice di pace fra Kim e Moon: "Ora comincia una nuova storia"

La stretta di mano fra Kim Jong-un e Moon Jae-in (reuters)

ANMUNJOM – Kim Jong-un, Kim Jong-un, l’abito nero stile Mao e un sorrisone contagioso, cammina a passo spedito verso la linea di separazione. Ad aspettarlo dall’altra parte, in completo scuro e identico sorriso, c’è il presidente Moon Jae-in. I due si stringono la mano, ognuno dalla sua parte. Kim dice qualche parola guardando in basso, come se cercasse di ricordare a memoria una formula. Moon gli risponde, lo invita al grande passo. È un attimo, lo scalino di cemento è superato. Mano nella mano i due ripassano nel Nord, si concedono ai fotografi, poi di nuovo oltre la linea verso Sud. Pareva così difficile, ora sembra la cosa più naturale: alle 9.30 di questa mattina in Corea, alle 2 e mezza della notte italiana, Kim è diventato il primo leader della Nord Corea ad attraversare la linea di demarcazione militare che divide in due la penisola. L’incontro con il presidente del Sud mancava invece da dieci anni, l’ultimo risaliva al 2007.

Coree, al via l’incontro tra Kim e Moon: la stretta di mano è in entrambi i paesi

Il summit a cui tutto il mondo guarda è in corso a Panmunjeom, il villaggio di confine all’interno della zona demilitarizzata tra le Coree. Per un “nuovo inizio” nei loro rapporti, simboleggiato dai fiori donati da due bambini a Kim, ma soprattutto per le trattive sulla denuclearizzazione che la comunità internazionale, Stati Uniti in testa, pretende da Pyongyang. La mattinata era il momento dei simboli, e tutto è filato liscio come da prove generali dei giorni scorsi. Kim è stato accolto dalla guardia d’onore sudcoreana, i due leader hanno stretto le mani alle rispettive delegazioni, nove persone per parte. Poi dentro alla Peace House rinnovata e lucidata per l’occasione, Casa di una pace che le Coree cercheranno finalmente di firmare, Kim si è seduto e ha scritto sul libro dei visitatori “ora comincia una nuova storia”. Pensiero ribadito subito dopo seduto al tavolone ovale nella sala dei colloqui: “Dobbiamo essere all’altezza delle aspettative”, non voglio si ripeta un passato “in cui non siamo stati in grado di mettere in pratica gli accordi”. Un messaggio al mondo, preoccupato per le tante promesse non rispettate negli anni da Pyongyang. A coronare arriva il comunicato della Casa Bianca, l’auspicio per un “futuro di pace”.

Ma dopo la mattinata dei simboli, quello che tutti attendono ora è il pomeriggio dei risultati. Il programma prevede che i due leader piantino un pino sulla linea di confine, che passeggino da soli per il villaggio, ma soprattutto che si risiedano al tavolo delle trattative attorniati solo da un paio di consiglieri fidati (per Kim la sorellina Yo-jong, ormai consacrata a sua consigliera suprema). Sull’accordo che uscirà da quella sala e che i due annunceranno insieme, prima della cena ufficiale, le fonti della presidenza sudcoreana mantengono il massimo riserbo. Molti osservatori si aspettano un messaggio accorato ma abbastanza generico sull’impegno per la pace e la riunificazione delle Coree, forse un riferimento vago alla denuclearizzazione di cui avrebbero discusso. Di più sarebbe una sorpresa, per un vertice storico sì, ma che non è che un preambolo all’incontro tra Kim e Trump che dovrebbe tenersi per a giugno, ha ribadito ieri il presidente americano, forse anche prima.

Sciolta invece la seconda incognita della vigilia, quella sulla presenza delle rispettive First Lady. Un portavoce della presidenza ha annunciato che la moglie di Kim, Ri Sol Ju, attraverserà il confine per partecipare al banchetto alla Peace House, insieme alla moglie di Moon, Kim Jung-sook. La loro presenza, come quella di artisti e personalità dlela cultura dei due Paesi, è un ulteriore segnale di distensione e della volontà di Nord e Sud di costruire un rapporto personale duraturo nel tempo. Quello che fino a qualche settimana fa sembrava impossibile.

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