Coronavirus, a Milano turisti cinesi in calo del 40%. A Como il Conservatorio agli studenti di ritorno dalla Cina: “Restate a casa”

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    Il dato della Confcommercio. Sala: “Ogni mese a Milano il turismo cinese porta 300 milioni, il calo si fa sentire”. La direzione del Conservatorio, che ha molti studenti asiatici, ha pubblicato l’invito sul sito: “Non frequentate le lezioni per 14 giorni”

    Coronavirus spaventa. E fa registrare flessioni, se non proprio crolli, anche nell’economia. “Ogni mese a Milano il turismo cinese porta 300 milioni di euro tra alberghi, shopping e ristoranti, oggi siamo già al 40% in meno rispetto al periodo precedente al virus”: a dirlo è il sindaco di Milano Beppe Sala, che cita dati che gli ha comunicato la Confcommercio di Milano.

    La paura dei contagi si fa sentire. E così, se già è stata comunicata la decisione di annullare i festeggiamenti del Capodanno cinese in via Paolo Sarpi e anche la “Chinatown new year run”, una corsa non competitiva in programma per l8 febbraio, si iniziano a contare anche i danni all’economia. A Milano i turisti cinesi rappresentano ormai una quota considerevole, ed è un turismo di lusso, che spende nelle vie del centro, tanto che il Comune qualche mese fa aveva aperto anche un profilo su WeChat, la app di messaggistica più usata in Cina, per dare informazioni turistiche sulla città. Ma adesso, come ha spiegato Sala nel corso della presentazione del libro del direttore de La Stampa Maurizio Molinari ‘Assedio all’Occidente’, i primi effetti della situazione in Cina si fanno sentire.

    Coronavirus, a Milano turisti cinesi in calo del 40%. A Como il Conservatorio agli studenti di ritorno dalla Cina: "Restate a casa"

    Ed è una paura che accomuna diverse realtà. A Como la direzione del Conservatorio ha pubblicato sul suo sito Internet un avviso: “Gentili studenti, a nome della Direzione si comunica che per ragioni di profilassi, tutti gli studenti di ritorno da viaggi in Cina sono pregati dall’astenersi di frequentare il Conservatorio di Como per i 14 giorni successivi alla data di rientro”. Una decisione presa visto che sono tanti gli studenti asiatici che frequentano la scuola (sul sito tanti avvisi, compreso questo, sono scritti in italiano e in cinese) e tra loro ce ne sono diversi che nei giorni scorsi erano tornati in Patria per il Capodanno. Per questo – “senza voler creare allarmismi”, spiega la direzione – è stato deciso di invitare gli studenti appena rientrati a non frequentare i corsi durante un possibile periodo di incubazione del virus.

    Anche l’Università Cattolica di Milano ha pubblicato sul suo sito un avviso: “Rassicurando sul fatto che non sono stati identificati casi connessi al Coronavirus 2019 all’interno della nostra comunità universitaria, raccomandiamo tuttavia di seguire le misure precauzionali emanate dal Ministero della Salute Italiano, chiedendo a tutti coloro (studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo) che sono recentemente tornati da un viaggio in Cina o che si trovano attualmente lì e stanno pianificando il loro ritorno in Italia, di prestare speciale attenzione alle loro condizioni di salute adottando le linee guida” che prevedono di non frequentare luoghi affollati nei 14 giorni successivi al rientro da una delle zone colpite, di contattare il medico curante o il numero istituito dal ministero della Salute (1500) in caso di sintomi quali febbre, tosse, difficoltà respiratorie, ossia sintomi comuni dell’influenza con l’invito a “coloro che intendono recarsi a breve in Cina a seguire i consigli del Ministero della Salute e, nel caso di studenti iscritti a programmi di studio e lavoro all’estero del nostro Ateneo, di mettersi in contatto con il referente del programma per ricevere informazioni sulle misure precauzionali”.

    fonte:https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/01/29/news/coronavirus_milano_turismo_cinese_calo-247101338/

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