Debora Cattoni la Manager a caccia di talenti da non farsi sfuggire

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    Debora Cattoni nota come “ Manager di Sara Tommasi “ ma non solo, ha un’infinita conoscenza della sua materia prima: lavoro manageriale. In grado di toccare star internazionali, così come ragazzi che sognano il successo, ma hanno talento. Debora non ama la banalità, è contro gli stereotipi, e vuole solo emozionarsi attraverso una foto.

    “ Debora come è nata la voglia in te di diventare manager “

    In realtà lo sono sempre stata, solo che non lo sapevo, mi sono presa sempre cura del prossimo. Ho aiutato le persone. Ho coniugato la vita delle persone. Ho fatto innamorare persone. Mi sono capitate tante storie e io mi sono soffermata in quelle più vere.

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    So che nel tuo mondo c’è tanta ipocrisia, è così?

    Si. Un mondo molto difficile dove prevale la parabola della gazzella.
    Un giorno sei qualcuno, il giorno dopo non sei più nessuno. La bravura sta nel rimanere a galla da sola, e dare sempre contenuti. Amo il business non tanto per la questione soldi, che spesso odio, ma per il fatto che ho con le mie mani creato, aiutato, fatto. E devo tutto ad una cosa a me cara: l’intelligenza.

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    Ho amici o conoscenti che mi dicono avrei dovuto fare l’investigatrice privata, lavorare in FBI, o CIA, o semplicemente potrei lavorare in un film 007, chi lo sa? So solo che vedo cose. Ho fatto leva tutto sulla mia particella migliore che è la curiosità. Amo scoprire, ricercare, ideare, capire, costruire.

    Come ti definisci?

    Mi definisco un vulcano e un camaleonte.

    Di cosa hai paura?

    Ho paura delle malattie, dell’ascensore, della vecchiaia, e sono ossessionata dai taxi. Quando vivevo a New York potevo prendere taxi, tutto e di più, ma ho sempre preferito camminare, tanto da godermi il panorama. Quando prendevo taxi chiamavo mia madre o i miei migliori amici, volevo far capire che ero protetta. Cioè sai cosa vuol dire entrare nei taxi? Metterti in mano a degli sconosciuti. Forse ho visto troppi film.

    So che sei molto amica di Sara Tommasi, perché le vuoi così bene a oggi?

    Perché lei ha scoperto me, mi ha lanciata. Io l’ho salvata e rilanciata. Io avevo bisogno di lei, lei di me. Insieme siamo due bimbe, infatti spesso discutiamo, ma ci completiamo, poiché io tengo molto a lei, e lei è il mio alter ego. Vorrei che stesse bene sempre, e che non si lasci più andare in balia delle onde.

    Di chi vorresti essere oggi Manager?

    Di Johnny Depp.

    La parabola di Debora Cattoni

    Il Leone e la Gazzella

    “Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più della gazzella o morirà di fame. Ogni mattina in Africa, come sorge il sole,non importa che tu sia leone o gazzella, l’importante è che cominci a correre…”. (William Shakespeare)

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