MILANO – La diffusione del coronavirus alimenta anche le preoccupazioni dei cittadini sulle prospettive della nostra economia. È quanto mette in evidenza un ricerca di Swg per Confcommercio, secondo cui il 52% degli italiani intervistati tra il 22 e il 24 febbraio, dopo che sono emersi i primi casi nel lodigiano, risulta pessimista sul futuro dell’economia del Paese. Soltanto quattro giorni prima il dato si attestava al 29%.

Sempre Swg ha esteso poi l’indagine anche nei giorni successivi per testare il giudizio degli italiani sull’epidemia. Tra gli interpellati prevale il giudizio che le misure adottate siano giuste (32%). Il 29% ritiene che si dovrebbe fare di più, mentre il 22% valuta che le restrizioni siano eccessive e non giustificate. Un dato che cresce sensibilmente (31%) se si considerano solo gli interpellati lombardi. La diffusione del coronavirus spaventa comunque di più fuori dai confini della regione maggiormente interessata: il 48% si dice molto o abbastanza preoccupato, a fronte del 44% dei cittadini della Lombardia.

Quasi 7 italiani su 10 (68%) ritiene poi che che ci sia stato poco coordinamento tra Regioni e Governo, mentre secondo il 60% si è agito senza tenere conto dei possibili danni che si generavano all’economia del Paese. Dato che sale al 66% considerando solo le persone occupate.
Un intervistato su due (52%) pensa poi che la proprie azienda subirà conseguenze a causa del coronavirus e il 44% teme di perdere il lavoro. Uno su tre ritiene poi probabile contrarre personalmente il virus.
Tra i soggetti su cui viene risposta maggiormente fiducia spiccano Protezione Civile (78%) e Ministero della salute (76%). In coda i social newtork: solo il 16% li ritiene molto o abbastanza credibili. Quanto ai tempi, secondo il 44% degli italiani l’emergenza durerà ancora due o tre mesi mesi mentre soltanto per il 13% durerà ancora più a lungo.
