Facebook tiene d’occhio i post sul processo per la morte di George Floyd

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    Facebook è pronto a gestire le reazioni social al verdetto del processo contro Derek Chauvin, l’agente che ha premuto il proprio ginocchio contro il collo dell’afroamericano a Minneapolis, salvaguardando sia la memoria di Floyd che il carnefice, quando vittima di “attacchi gravi”

    (foto: Scott Olson/Getty Images)

    Mentre negli Stati Uniti si sta svolgendo il processo a Derek Chauvin, l’ex agente di polizia accusato di aver ucciso George Floyd a Minneapolis il 25 maggio 2020, con l’avvicinarsi del verdetto Facebook ha deciso di adottare maggiori misure di moderazione sui contenuti inerenti al tema.

    Per il social network la città di Minneapolis è diventata un “luogo ad alto rischio” e, pertanto, Facebook rimuoverà automaticamente tutti i post estremisti che invitano i manifestanti a imbracciare le armi durante il processo. Facebook, inoltre, agirà rimuovendo anche tutti i contenuti che non mostrano rispetto per la morte di Floyd. “Vogliamo trovare il giusto equilibrio tra il consentire alle persone di parlare del processo e il significato del verdetto, pur facendo la nostra parte per proteggere la sicurezza di tutti”, scrive la vicepresidente della moderazione dei contenuti di Facebook, Monika Bickert, sul blog della società.

    Facebook consentirà ovviamente agli utenti di “discutere e di criticare il processo e gli avvocati coinvolti”, ma rimuoverà i contenuti che violano le sue politiche, arrivando anche a “limitare la diffusione di contenuti che i nostri sistemi prevedono che violeranno i nostri standard della comunità”. Inoltre il social network ha deciso che “rimuoverà gli eventi organizzati in luoghi temporanei ad alto rischio che contengono chiamate a portare armi”.

    Facebook non proteggerà solamente la memoria di George Floyd, ma infatti eliminerà anche gli attacchi gravi diretti all’accusato Chauvin. L’ex poliziotto, infatti, è diventato un personaggio pubblico poiché si è “messo volontariamente sotto gli occhi dell’opinione pubblica” e quindi verrà protetto secondo gli standard di Facebook. Il livello di moderazione riservato agli attacchi contro George Floyd rimane però molto più severo ed elevato poiché in questo caso la vittima è considerata un personaggio pubblico involontario.

    In parallelo all’azione di moderazione continua la lotta di Facebook contro la disinformazione che spesso, su eventi di questa portata, gioca un importantissimo ruolo e che pertanto va tenuta sotto controllo.

    Bickert conclude affermando che “dato il rischio di violenza a seguito dell’annuncio del verdetto, indipendentemente da cosa sia, rimaniamo in stretto contatto con le forze dell’ordine locali, statali e federali. Risponderemo a richieste legali valide e sosterremo eventuali indagini in linea con le nostre politiche”.

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