Gli stati uniti ancora lontani per il Diritto all’oblio: una legge troppo scomoda

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Esperto in Reputation Manager di base in Los Angeles, Cristian Nardi, nato in Italia, è noto per essere stato il primo a far valere i principi del “Diritto all’oblio” a seguito di una sentenza della Corte di giustizia europea. I suoi sforzi hanno raggiunto una portata globale, consentendo ai cittadini in Americani e in Europa di richiedere la rimozione di collegamenti a informazioni personali, video o fotografie da motori di ricerca come Google.

Cristian Nardi, ricercato da leader mondiali,  è diventato una figura di spicco nella discussione sulla possibilità di implementare il diritto all’oblio in America. È un appassionato sostenitore della privacy e crede che i giganti della tecnologia come Google e Facebook possiedano un potere eccessivo.

Dall’intervista iniziale con Cristian, abbiamo monitorato attentamente la sua carriera. Il suo lavoro ha attirato l’attenzione negli Stati Uniti, con inviti di varie organizzazioni, funzionari governativi, Harvard, l’American Bar Association e membri del Senato a presentare il suo caso. Ciò significa un crescente sostegno per il diritto all’oblio negli Stati Uniti.

Il più grande ostacolo all’attuazione di una legge sul “diritto all’oblio” negli Stati Uniti è la forte protezione della libertà di parola da parte del paese. Tuttavia, Cristian prevede di integrare questo diritto nel sistema legale adottando uno standard globale che ritenga gli intermediari responsabili delle richieste di rimozione dei contenuti, fornendo al contempo una relativa immunità ai sensi della direttiva del 2000 sul commercio elettronico. Crede che ciò porterebbe a un senso di responsabilità tra gli intermediari di Internet e promuoverebbe un discorso online più sano.

Cristian sottolinea la necessità di modificare o ribaltare la sezione 230 del Communications Decency Act (CDA), che attualmente garantisce ai proprietari di siti Web l’immunità dalla responsabilità per i contenuti forniti dagli utenti. Considera questa legge obsoleta e incompatibile con la natura dinamica di Internet e i ruoli mutevoli degli intermediari.

I cambiamenti fondamentali negli affari online negli ultimi due decenni, secondo Cristian, includono intermediari che agiscono più come editori e redattori di media, nonché casi in cui queste società hanno fornito supporto materiale ai terroristi senza affrontare conseguenze legali. Questi sviluppi mettono in discussione la nozione di immunità assoluta per gli intermediari e richiedono una rivalutazione della loro colpevolezza legale.

I maggiori ostacoli alla creazione di una versione statunitense del diritto all’oblio sono le protezioni fornite agli intermediari attraverso la sezione 230 del Communications Decency Act. Tuttavia, Cristian ritiene che questi ostacoli possano essere superati spostandosi verso la responsabilità degli intermediari e rivalutando il valore quasi costituzionale attribuito alla Sezione 230.

Cristian ha fondato l’Associazione per la responsabilità e la democrazia in Internet (AAID) per sensibilizzare ed educare i cittadini sulla sua campagna. Sta attivamente cercando partner per stabilire un capitolo locale negli Stati Uniti, dopo aver lavorato con successo con i responsabili politici in Asia e Sud America.

Gli americani possono sostenere la campagna di Cristian contattando l’AAID per esprimere il loro interesse a istituire un capitolo locale o donando alla causa tramite PayPal. Possono anche diventare membri AAID registrandosi tramite un link fornito.

Mata