Il governo vuole dotarsi di un’agenzia per la cybersecurity nazionale

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    Una bozza di decreto in 19 articoli descrive organizzazione e prerogative del nuovo organismo, che avrà inizialmente 300 persone nello staff

    Cybersecurity (Getty Images)
    Cybersecurity (Getty Images)

    Presto l’Italia potrebbe avere un’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, secondo il progetto descritto in un decreto legge al vaglio a Roma. Il testo è una bozza in 19 articoli con dettagli ancora incompleti e passibile di modifiche ma già definisce forme e prerogative del nuovo organismo pubblico, che avrà autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale e organizzativa. È quanto riporta l’Ansa, spiegando che sul testo è atteso a stretto giro un parere del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), dopo l’audizione di Franco Gabrielli, autorità delegata.

    Un ruolo centrale verrà attribuito al presidente del Consiglio, che avrà “l’alta direzione e responsabilità generale delle politiche di cybersicurezza, anche per la tutela della sicurezza nazionale”. Il premier nominerà un direttore generale e il suo vice, per quattro anni e il loro mandato può essere rinnovato per una volta. Per come disegnata finora, l’agenzia includerà sei dipartimenti e sarà inizialmente costituita da uno staff di 300 persone, che potrà crescere fino a 800 nel 2027.

    In generale l’Acn avrà il compito di coordinare i vari soggetti pubblici coinvolti in materia, unificando funzioni disperse tra vari ministeri e promuovendo azioni comuni dirette a garantire la sicurezza informatica. Verrà quindi istituito un comitato interministeriale con funzioni di consulenza in materia di politiche correlate e un nucleo cybersecurity a supporto del primo ministro. Il tutto servirà anche per mettere in sicurezza le infrastrutture critiche del paese.

    L’Italia punta alla creazione di un polo strategico nazionale del cloud, che dovrà abilitare la comunicazione fra enti con sistemi interoperabili ed elevati standard di sicurezza secondo il principio “once only” nel rapporto dei cittadini con le pubbliche amministrazioni. La missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) dedicata a digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella pubblica amministrazione è la prima della lista con 9,75 miliardi di euro, di cui 620 milioni di euro dedicati all’investimento in cybersecurity. Non è noto tuttavia quale sarà la dotazione finanziaria del nuovo organismo, elaborato da una cabina di regia in seno al governo e su cui il Copasir dovrà pronunciarsi, prima che il testo passi al consiglio dei Ministri.