Il gruppo di iniziativa Civica “Rispetto Messina”: “il Covid in città circola ancora, ma molti non lo sanno o fanno finta di non saperlo”

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    Il gruppo di iniziativa Civica “Rispetto Messina”: “il Covid circola ancora. Si può pensare, presumibilmente, che in città possano esserci attualmente migliaia di persone contagiate”

    “Anche se per vari motivi a causa dell’inefficienza del “sistema Regione” mancano i dati ufficiali, vista la ripresa della diffusione dei contagi da Covid19 che ha toccato l’intera provincia messinese, con la istituzione di zone rosse in alcuni Comuni, si può pensare, presumibilmente, che a Messina città possano esserci attualmente migliaia di persone contagiate. Ma nonostante ciò siamo costretti a denunciare, come abbiamo fatto con forza anche all’inizio della cosiddetta seconda ondata, la sottovalutazione di tale situazione, sia da parte di una larga fascia di cittadini messinesi che delle varie Autorità ed Istituzioni interessate e dei loro rappresentanti, a partire da chi dovrebbe svolgere il ruolo di principale Autorità sanitaria in materia di tutela della salute pubblica cittadina. Perché non basta intensificare controlli ed interventi repressivi solo per brevi periodi, come è avvenuto a Pasqua, se subito dopo si assiste ad un allentamento della attenzione rispetto ad uno stato di cose, che, per dirla senza ipocrisia, è caratterizzato da comportamenti arroganti, tracotanti, irresponsabili, incivili e per certi versi delittuosi, che si possono riscontrare facilmente”. E’ quanto scrive in una nota il Gruppo di Iniziativa civica “Rispetto Messina”.

    “Basta girare in città prosegue la nota- e prendere atto di come una larga parte di cittadini, giovani e meno giovani, non rispettino le disposizioni relative all’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi pubblici od aperti al pubblico siano esse vie, piazze od esercizi commerciali e non la indossino in maniera corretta ed efficace. Così come è facile riscontrare il mancato rispetto della necessaria distanza di sicurezza o la circolazione pedonale di gruppi o branchi che inevitabilmente creano assembramenti. E va anche evidenziata l’abitudine di fumare nei luoghi pubblici senza mantenere la distanza di sicurezza, non osservando il divieto legislativo esistente, ma, soprattutto, non prendendo minimamente in considerazione che il fumo costituisce un pericolo potenziato di contagio. Ma questi comportamenti continuano a ripetersi e a diffondersi a causa di una non adeguata forma di controllo capillare e di insufficienti interventi atti a far rispettare le normative di emergenza vigenti; perché non tutti hanno capito che il periodo di emergenza sanitaria, al di là delle varie “colorazioni” delle zone, non è affatto finito. È auspicabile quindi che, così come fatto per il periodo delle festività pasquali, il Prefetto ponga in essere un coordinamento di tutte le forze dell’ordine per fare fronte a tali comportamenti caratterizzati da irresponsabilità e mancato rispetto degli altri mediante capillari controlli su tutto il territorio cittadino, con l’utilizzo anche di agenti in borghese. Perché bisognerà comprendere che a poco può servire la pure importante e necessaria campagna vaccinale se non viene accompagnata dal senso di responsabilità dei cittadini, in quanto il virus non è nell’aria ma utilizza come veicoli gli esseri umani”, conclude la nota.


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