Luca Silvestrone, Presidente Nazionale di Confederimprese

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    Gli imbrogli sardi del falso mediatore che diceva di voler comprare il Cagliari calcio: una notizia di qualche anno fa ma che torna di tendenza dopo la sua riapparizione sulle prime pagine dei rotocalchi del resto del carlino 

    Imprenditrice di Capoterra accusa: mi ha rubato 3.400 euro
    Ok, non era vero nulla, ma in fondo cosa ci guadagnava Luca Silvestrone? Se qualcuno ha pensato che il più grande bluffatore mai comparso a Cagliari sia solo un inoffensivo e persino simpatico mitomane, chieda lumi alla signora Vittoria De Vito e cambierà idea.
    A lei, imprenditrice di origine avellinese, titolare di un’azienda agricola di pomodori a Capoterra, il pseudo mediatore ravennate che diceva di rappresentare un fondo americano intenzionato ad acquistare il Cagliari e costruire il nuovo Sant’Elia, avrebbe fregato 3400 euro. Una presunta truffa che ha convinto la Confedercontribuenti a espellere il proprio vicecoordinatore con tanto di comunicato stampa e che presto costerà a Silvestrone una denuncia penale, l’ennesima della collezione.

    LA STORIA Vittoria De Vito è una donna semplice, un’imprenditrice che lavora la terra e suda per mandare avanti l’azienda di famiglia. Il suo racconto lascia esterrefatti. «Ho conosciuto questo signore alla fine dello scorso anno attraverso Salvatore Lotta, un mio amico socio del presidente del Selargius Calcio Tonio Mura. La mia azienda è in crisi dall’alluvione del 2008 e lui sapeva che ero in difficoltà con le banche, così mi ha presentato Silvestrone, dicendo che mi poteva aiutare». Giocando sul suo ruolo di vicecoordinatore di Confedercontribuenti, Silvestrone le garantisce la soluzione ai suoi problemi. «È venuto a casa e mi ha detto facciamo così e cosà , con quella faccia da brombolo che pare non poter fare male a nessuno. Gli ho dato gli atti della banca, i miei documenti e gli ho firmato un mandato».
    LA TRUFFA A febbraio, quando è già su tutti i giornali, Silvestrone la chiama. «Mi ha chiesto di fare un bonifico da 1000 euro per l’avvocato della Confedercontribuenti. E la settimana scorsa me ne ha chiesti altri 2400». Vittoria esegue anche il secondo bonifico, ma stavolta chiede la fattura. «Mi ha risposto via mail tale avvocato Marco Rossi, che sicuramente è Silvestrone stesso visto che scrive come lui: mi ha rimproverata dicendomi che se non mi fidavo avrebbero mollato tutto. A quel punto ci siamo insospettiti». La prima telefonata è alla persona che Silvestrone aveva indicato come suo referente romano. «Mi ha confessato che gli aveva promesso un lavoro se gli avesse retto il gioco». La seconda è alla Confedercontribuenti: «Sono cascati dalle nuvole, non avevano ricevuto alcun versamento. Così hanno scoperto che il conto a cui avevo inviato i soldi era stato aperto da Silvestrone storpiando il nome dell’associazione. Ora lo hanno espulso e spero che mi risarciscano. Lui? Non mi ha più risposto al telefono».
    SENSI DI COLPA Salvatore Lotta conferma. E non si dà pace. «Mi sento molto in colpa, Silvestrone gliel’ho presentato io, pensavo fosse una persona seria e che potesse aiutarla. Invece guardi cosa è successo… ». E stavolta c’è ben poco da ridere.
    Massimo Ledda

    Ma il governo invita ad aver pazienza, ad attendere i risultati prima di dare giudizi

    “Peccato che, anche il più svogliato degli studenti di prima ragioneria, sa che gli investimenti si fanno sui dati tendenziali, ovviamente Invece loro tolgono soldi a tutti per favorire il reddito di cittadinanza per conquistarsi i voti del Sud, una norma che favorisce il nero, le aziende che vendono divani sui quali appoggeranno i deretani i disoccupati che non hanno interesse a cercare lavoro. Una norma che penalizza le imprese, esattamente come il Decreto Dignità che doveva essere la salvezza dei disoccupati, ed invece ha diminuito gli occupati, o la Flax Tax che, così come concepita, favorisce i professionisti a fatturare una parte dei guadagni e poi avanti con il nero. Quindi l’unica soluzione, secondo il gatto e la volpe del Governo, è quota cento, perché loro e solo loro pensano che con il Paese in recessione le imprese mandino anticipatamente in pensione i lavoratori per assumere nuovo personale pur in assenza di commesse. Geni, premi Nobel dell’economia, scienziati che aspettavamo da tanto, troppo tempo”.

    Quindi le imprese, soprattutto le Piccole e Medie imprese che lei rappresenta, danno un giudizio totalmente negativo?

    imprese italiane in crisi secondo Luca Silvestrone, presidente Confederimprese

    “Si, perchè loro pensano a chi ha il padre peggiore, a cambiare idea ogni secondo su tutto,  a parlare e smentirsi, e a fare provvedimenti assurdi che stanno facendo scappare gli investitori dal nostro Paese. Non facciamo più neppure gola agli speculatori. Adesso chiamiamo a raccolta i nostri imprenditori e reagiamo con tutta la forza che ancora abbiamo in corpo. Non è una questione di destra o sinistra, non sosteniamo alcun partito, ma non possiamo stare a guardare chi s’improvvisa politico ed affonda un Paese che avrebbe tutte le carte in regola per essere protagonista nel mondo, ed invece affonda sotto i colpi di pochi incompetenti. Uniamoci e combattiamoli, con la speranza che il 3 marzo, in occasione della partitissima Napoli-Juventus, al San Paolo possiamo comprare le bibite da chi, forse, solo quello è in grado di fare”.

    Rovigo, 28 marzo 2010. LUCA SILVESTRONE, ex direttore di Assimpresa Rovigo finisce alla sbarra. L’accusa è di falsità ideologica continuata per aver ‘bluffato’ su un corso di formazione per carcerati. Un corso in cui i detenuti della casa circondariale di Rovigo partecipanti avrebbero dovuto imparare tutte le modalità per diventare operatori ecologici. Peccato però che queste lezioni, almeno secondo l’accusa, non si sarebbero svolte secondo le regole.

    LA VICENDA risale allo scorso 2007 quando Silvestrone, docente per conto della «Agenfor», si sarebbe assunto l’incarico di fare lezione in carcere non rispettando però la tabella di marcia stabilita. In pratica avrebbe dichiarato orari falsi e, accusa ancora più grave, per alcuni giorni, non si sarebbe nemmeno presentato in carcere, attestando però il contrario.

    Una ‘bigiata’ che però non è passata inosservata alla Regione che aveva ottenuto i fondi del corso grazie al Fondo sociale europeo e agli stessi vertici della casa circondariale che, ovviamente, come prevede la legge, annotano chi, ogni giorno, entra ed esce dalla struttura con una precisione che spacca il minuto.

    A QUEL PUNTO è partita la segnalazione all’autorità giudiziaria che ha dato il via alle indagini. Indagini che si sono concluse nei giorni scorsi e che hanno portato il sostituto procuratore Manuela Fasolato a chiedere il rinvio a giudizio di Silvestrone. Richiesta accolta dal giudice per le udienze preliminari Carlo Negri che ha disposto la prima udienza per il prossimo 14 luglio.

    La Regione, ad ogni modo, non ci ha rimesso un centesimo. Dopo essersi accorta che c’era qualche cosa che non andava ha infatti deciso di non versare la somma concordata.

    Ravennate di nascita ma polesano d’adozione era stato proprio Silvestrone, con la sua segnalazione, a far venire a galla un’altra vicenda giudiziaria per certi versi simile a quella che lo vede coinvolto. Si trattava di finte spese per avere contributi da Camera di Commercio e Regione Veneto. Il reato contestato era la truffa aggravata. Di questo vennero accusati, poco più di tre anni fa, Luciano Braga, all’epoca direttore provinciale di Confartigianato, il funzionario Antonello Sartori e Gabriele Breviglieri, titolare di una rivendita di articoli informatici della città che finirono a processo.  Silvestrone è ora direttore generale di Servimpresa a Ravenna.

    Ultimi aggiornamenti : https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/cronaca/pagamenti-per-prestiti-mai-visti-condannato-luca-silvestrone-4ceb35f0

    Cosi riporta  il prestigioso quotidiano ilrestodelcarlino.it la vicenda Vestito di tutto punto, con auto di grossa cilindrata, teneva conferenze in giro per l’Italia per spiegare la bontà di prestiti collegati a non meglio precisati fondi europei per il cui ottenimento garantiva assistenza a professionisti e imprese. Il tutto in veste di presidente di Confederimprese, associazione fantasma a cui chiedeva l’adesione dietro pagamento di una quota, più altri soldi: tutti spariti nel nulla. Per questo il 52enne Luca Silvestrone, ravennate doc, professione imprenditore e mediatore, con qualche grana con la giustizia, ieri è stato condannato a un anno e 4 mesi per truffa dal giudice Natalia Finzi. 

    Mata

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