Jack Ma lascia la guida di Alibaba: «farò il filantropo». Quando disse: «Voglio morire su una spiaggia, non in un ufficio»

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Il colosso del commercio elettronico è valutato 420 miliardi di dollari. La notizia dell’addio anticipata dal New York Times


Dal nostro corrispondente
PECHINO — Lunedì 10 settembre il signor Ma Yun, nato ad Hangzhou in Cina, compie 54 anni e va in pensione. Il mondo lo conosce come Jack Ma, fondatore e presidente esecutivo di Alibaba, colosso dell’e-commerce con una valutazione di mercato da 400 miliardi di dollari. Il profeta delle vendite online che ha cambiato il modo di fare commercio al dettaglio (e poi anche all’ingrosso) in Cina e poi nel mondo ha rivelato il passo storico in un’intervista al “New York Times”. Vuole dare una nuova svolta alla sua esistenza. Vuole dedicarsi alla filantropia, concentrarsi sulla sua fondazione per il sostegno all’istruzione e quindi lascia la carica. Resterà nel consiglio d’amministrazione però e continuerà a ispirare i suoi membri, dice il «Nyt». E già nel 2013 aveva abbandonato il ruolo di ceo (chief executive officer), per poi guidare Alibaba Group Holding Ltd verso nuove frontiere, compresa la straordinaria quotazione a Wall Street.

Da professore a miliardario

«Non è la fine di un’era ma l’inizio di una nuova, per me», dice l’uomo che cominciò a lavorare da ragazzo a Hangzhou, aspettando turisti americani sotto gli hotel per guidarli in città facendo pratica di inglese e poi fece anche il professore d’inglese. Ricorda che provò molti impieghi, fu anche scartato in una selezione dalla catena Kentucky Fried Chicken “eravamo in 27, ne presero 26, escluso me”. Fondò Alibaba nel 1999, a 25 anni, dopo la laurea alla Normale di Hangzhou, in una stanzetta di casa sua. Si è sempre definito un «imprenditore casuale», perché ebbe l’intuizione che si poteva fare business online quando da ragazzo cercava una birra.

«Non voglio morire in ufficio»

Una delle sue molte frasi celebri disseminate in questi anni gloriosi: «Mi ritirerò ancora giovane, per godermi la vita come Forrest Gump, non voglio morire in ufficio, meglio morire in spiaggia, sotto un ombrellone».

La fondazione per l’istruzione

Con 40 miliardi di dollari di fortuna personale Jack Ma potrebbe comperarsi chilometri e chilometri di spiagge, ma ha in mente di dedicarsi alla fondazione per l’istruzione nelle aree rurali della Cina.

Bill Gates, modello da superare

Ha detto di avere come modello Bill Gates: «Ci sono molte cose che posso imparare dal fondatore di Microsoft, non potrò mai essere ricco come lui, ma c’è una cosa che posso fare meglio di lui: ritirarmi prima», aveva detto alla Bloomberg poco tempo fa, diffondendo un altro indizio sulle sue intenzioni. Per la cronaca, Bill Gates si è ritirato nel 2014 a 59 anni e oggi ha ancora un patrimonio netto di 95 miliardi di dollari. Jack Ma compie 54 anni.

Passo di lato?

Il ritiro di Jack Ma dal ruolo formale di presidente è sicuramente un avvenimento su cui riflettere. Qualcuno dice che si è accorto di come si sia inasprito in Cina il clima politico di interferenza nei grandi affari da parte del Partito comunista («bisogna essere innamorati del partito, ma mai sposarlo», è un’altra delle sue massime). Altri analisti industriali ritengono improbabile che Il Professore si allontani significativamente dalla sua creatura. «Francamente non credo che questo ritiro significhi così tanto», dice alla “Reuters” Kevin Carter di Emerging Markets Internet. «Quando lasciò il ruolo di ceo cinque anni fa disse che voleva che il gruppo fosse guidato da gente più giovane, sono sicuro che resterà il leader», conclude Carter. Le operazioni di Alibaba sono ufficialmente dirette da Daniel Zhang, chief executive officer, e Joe Tsai, vicepresidente esecutivo.

L’inizio

Alibaba fu costituita da 18 amici guidati da Ma Yun, in arte Jack Ma nel 1999. «Facevamo economia anche sui centesimi, ma dopo quattro mesi stavamo per fallire», ha raccontato a un gruppo di giovani impegnati in startup. Ora il gruppo che spazia dall’e-commerce alla finanza tecnologica, ha oltre 66 mila dipendenti a tempo pieno. E alla chiusura della Borsa, venerdì sera a Wall Street, valeva circa 420 miliardi di dollari. Ma controlla anche Ant Financial, valutata 150 miliardi di dollari. Nel suo impero anche il “South China Morning Post”, glorioso giornale in lingua inglese di Hong Kong.

Il futuro «virtual reality»

Secondo Jack Ma l’e-commerce, che a noi sembra appena iniziato, sta ormai invecchiando e bisogna rinnovarlo. Per questo le teste d’uovo di Alibaba stanno integrando i dati ottenuti online dai clienti con attività offline, cercano modi per unire il piacere dell’acquisto a quello dell’intrattenimento, utilizzano i media nuovi e quelli tradizionali. Tra le ultime idee di Jack Ma c’è il Virtual Reality Shopping: basta una maschera VR fatta di cartone, da pochi centesimi, accoppiata a un semplice smartphone e si viene trasportati in negozi e boutique sparsi nel mondo, dalla Fifth Avenue di New York a Via Montenapoleone. Si prova, si sceglie e si compera, viaggiando nella realtà virtuale. E poi Alibaba, in collaborazione con l’Accademia statale cinese che sovrintende al programma missilistico, punta su un satellite per monitorare lo stato delle coltivazioni agricole nel mondo. I dati saranno utilizzati da Alibaba per ordinare prodotti agricoli e metterli a disposizione dei clienti sulle sue piattaforme di e-commerce. In Cina stanno già sperimentando la consegna a domicilio con i droni. Uno sviluppo interessante anche per l’agricoltura italiana di grande qualità, che Jack Ma apprezza moltissimo.

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