John Travolta ricorda il figlio morto Jett nel giorno del suo compleanno

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    John Travolta su Instagram ricorda il figlio Jett, morto nel 2009 in seguito ad un attacco epilettico. L’occasione è il giorno del compleanno del suo primogenito, quello in cui il ragazzo avrebbe compiuto 29 anni. Una data emotivamente molto difficile per il divo di Hollywood che quest’anno per la prima volta si trova ad affrontare la ricorrenza senza la moglie Kelly Preston, madre di Jett, scomparsa lo scorso 20 agosto a 57 anni.

    Il post di John Travolta in memoria del figlio Jett

    È uno scatto in bianco e nero quello scelto da John Travolta per ricordare Jett morto a soli 16 anni sbattendo la testa il 2 gennaio del 2009. Jett Travolta, primogenito della coppia, soffriva di autismo e della sindrome di Kawasaki, una malattia che colpisce l’apparato circolatorio che gli provocava forti crisi epilettiche. Il ragazzo era in vacanza con i genitori e la sorella alle Bahamas quando cadde improvvisamente. L’autopsia in seguito stabilì che a provocarne la morte fu proprio la forte crisi epilettica e non il colpo alla testa. La tragedia colpì duramente quella che ai tempi era una della coppie più unite e longeve di Hollywood. “Buon compleanno mio bellissimo Jetty, ti amo”, scrive su Instagram l’attore, che ogni anno ricorda via social il figlio scomparso. Gli fa eco la figlia Ella, che pubblica un altro tenero scatto con il fratello: “Ti voglio bene Jetty, buon compleanno”.

    La moglie Kelly Preston morta per un cancro al seno

    Kelly Preston è morta a 57 anni a causa di un cancro al seno. L’attrice aveva combattuto la sua battaglia in silenzio e aveva espresso il desiderio che la sua malattia restasse privata, per potersi concentrare sui suoi affetti lontana dai riflettori. A rivelarlo, lo scorso anno, era stato il portavoce della famiglia a People. Lo scorso anno il Daily Mail riportava in esclusiva la notizia che Travolta avrebbe ringraziato i medici che fino all’ultimo hanno provato a salvare la vita di Kelly, prendendo nettamente le distanze dal culto di Scientology. L’organizzazione alla quale l’attore era devoto da oltre 40 anni, riconosciuta negli Stati Uniti come una vera e propria religione, contraria alle cure mediche verso i pazienti oncologici.

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