
Ne dà notizia l’avvocato del comitato Vanna Pizzi che si dice soddisfatta per il risultato raggiunto. Sono oltre 1500 gli azionisti e obbligazionisti subordinati della filiale di Banca Etruria di Pizzoli, che hanno visto diventare carta straccia i risparmi depositati, beffati dal decreto salva banche attuato dal Governo anche per Carichieti, Banca Marche e CariFerrara. «Il presidente Auletta ha riconosciuto che ci sono state delle mancanze da parte dell’istituto che ha venduto il titolo, disponendo la restituzione dell’intera somma spesa all’epoca dell’acquisto nelle obbligazioni subordinate – afferma la Pizzi – Questa vittoria potrebbe ora fare da apripista per i casi come quello di Ioannucci».
Sono 10 i risparmiatori di Pizzoli che hanno optato per l’arbitrato, mentre gli altri obbligazionisti hanno invece scelto di procedere con il giudizio penale o con l’indennizzo automatico che di fatto però ha ristorato i risparmiatori sono dell’80 per cento delle somme perse. «E’ per noi una grande soddisfazione aver vinto il ricorso perché sono state accolte tutte le nostre eccezioni – aggiunge il legale – Le violazioni che avevamo individuato erano quelle che effettivamente avevano difettato al momento della negoziazione».
«Sono soddisfatto anche perché mi sono sempre battuto perché ci fosse un rimborso integrale per i risparmiatori – precisa Ioannucci – Alla fine ci hanno dato ragione per l’ingiustizia subita. Ci hanno venduto delle obbligazioni non informandoci del rischio e soprattutto non illustrandoci la reale situazione della banca che era molto grave».