Lodovico Berra la psicoterapia esistenziale: il significato stesso della vita e i suoi rapporti con la morte e l’angoscia di morte.   

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    Lodovico Berra, medico psichiatra, psicoterapeuta, docente universitario e libero professionista a Torino, è uno dei maggiori esperti italiani nel campo della psicoterapia esistenziale. È autore di uno dei testi più usati e conosciuti del settore, Il Manuale di Psicoterapia Esistenziale, ed è editor-in-chief della più importante rivista italiana dedicata alla psicoterapia e alla filosofia esistenziale Dasein Journal.  Chiediamo al prof. Berra alcuni chiarimenti riguardo a questo tipo di psicoterapia: “Questo orientamento rappresenta la moderna evoluzione del pensiero psicologico e filosofico esistenziale, applicato alla psicoanalisi.  Il pensiero esistenzialista ha influenzato negli anni le varie impostazioni psicoterapeutiche attualmente in uso, che ne hanno assorbito silenziosamente elementi centrali e fondamentali, quali l’importanza della relazione e l’unicità della persona”.

    Sebbene il termine “esistenzialismo” induca a pensare ad una psicologia umanistica, si avvicina in realtà più ad una psicoterapia psicodinamica ad orientamento analitico, di tipo classico o, in alcuni aspetti, alla psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale, utilizzando diverse metodiche pratiche e concrete.

    Prosegue così il prof. Berra: “Nell’analisi di quelli che sono gli elementi fondamentali che caratterizzano la psicoterapia esistenziale vengono considerati aspetti quali l’inconscio e le sue dinamiche interne, l’importanza delle relazioni  e l’intersoggettività, insieme ad elementi più peculiari quali il progetto esistenziale e la progettualità, la dimensione temporale, il valore unico dell’esperienza soggettiva, la visione del mondo. L’analisi del caso è quindi sempre diretta alla esplorazione delle radici psicologiche di comportamenti disfunzionali e contemporaneamente alla risoluzione di aspetti pratici nella vita attuale”.

    Dal punto di vista tecnico la terapia esistenziale si propone di  comprendere e risolvere la sofferenza di un paziente in considerazione della sua posizione esistenziale nel mondo, nelle sue dimensioni fondamentali: il rapporto con gli altri, con la società e con la natura.  In questo senso il lavoro si sviluppa fondamentalmente sulla risoluzione dei conflitti e delle difficoltà nei rapporti interpersonali, nelle relazioni affettive, nella società e nel mondo del lavoro, ma anche nei confronti dell’esistenza nei suoi aspetti più profondi, come il significato stesso della vita e i suoi rapporti con la morte e l’angoscia di morte.