Maurizio Bolognetti ha ripreso lo sciopero della fame.

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Maurizio Bolognetti (foto), Segretario di Radicali Lucani, membro del Consiglio generale del Partito Radicale e del Consiglio generale dell’Associazione Coscioni, nonché giornalista di Radio Radicale, dalle 23.59 del 6 Giugno ha ripreso lo sciopero della fame che aveva sospeso l’8 Maggio scorso.

Alla luce di quel che accade e considerando che sulla vicenda Covid-19 si continua a negare dibattito in seno alla comunità scientifica, Bolognetti ritiene di dover tornare ad alimentare con forza la sua fame di verità.

Spiega qui le sue ragioni: “Mentre in tutto il mondo si levano le voci di coloro che invitano a riflettere sull’opportunità di inoculare ai minori di sedici anni sieri autorizzati a condizioni, in nome di non si sa quale sicurezza e tutela della salute, si sta procedendo a portare avanti un criminale programma di vaccinazione diretto anche a classi d’età che di tutta evidenza non corrono alcun rischio. Anzi, per dirla tutta, considerando i decessi registrati, la vaccinazione anti-Covid rappresenta per la classe d’età 0-19 anni (potremmo anche dire 0-50) un rischio di gran lunga maggiore dell’infezione da Sarscov2.

Tutto questo avviene mentre il principale consulente di Figliuolo afferma che ci sono stati errori nella standardizzazione delle cure e che l’approccio “vigile attesa-Tachipirina” è stato “un po’ troppo minimalista”. Tutto questo avviene mentre il Presidente del Consiglio Mario Draghi afferma “che il coronavirus può subire mutazioni pericolose che possono minare anche la campagna di vaccinazione di maggior successo”. Tutto questo avviene mentre si continuano a negare approcci terapeutici che hanno dimostrato di essere efficaci e si continuano ad avallare errori che, a questo punto, errori non sono e vanno piuttosto definiti atti criminali.

C’è una scienza e una medicina che in questo Paese non hanno avuto diritto di cittadinanza. Io chiedo che agli italiani sia data la possibilità di poter ascoltare le voci di coloro che sono stati silenziati. Chiedo che i cittadini di questo paese possano ascoltare la voce dei Donzelli, dei Garavelli, dei Serravalle, di avvocati come Alessandra Devetag. La voce dei 93 medici israeliani che hanno detto no alla vaccinazione ai minorenni e dei 40 scienziati inglesi che hanno fatto altrettanto. Le voci di una scienza non dogmatica.

Così come l’anno scorso, in tempi non sospetti, invitavo a riflettere su quel che era avvenuto in Cina, oggi torno a chiedere con forza che vengano illuminati i tanti, troppi punti bui di una emergenza sanitaria che da tragedia si è fatta farsa e che sta diventando sempre di più anche e soprattutto emergenza democratica, nutrita da un attentato ai diritti politici del cittadino. È urgente più che mai, aggiungo, interrogarsi su conflitti d’interesse e lobby non esattamente alla luce del sole. Interrogarsi su pericolose commistioni tra controllore e controllato”.