Mediatyche e Laboratorio Adolescenza: “Care imprese italiane, investite sui giovani!”

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    Diciamo la verità: la sfida della sostenibilità è ben lungi non dall’essere vinta, ma anche solo dal poter dire che la strada imboccata sia quella giusta. Basta dare un’occhiata al Rapporto Europeo sulla Sostenibilità 2022 per rendersi conto di quanto l’Europa nel suo insieme e i singoli Stati siano ancora drammaticamente indietro. La mappa interattiva che correda il rapporto offre una visione immediata della situazione. In questo quadro non rassicurante, la situazione italiana non emerge certo per qualità: l’arancione (c’è molta strada da fare) e il rosso (c’è moltissima strada da fare) sono i colori dominanti nella mappa che riguarda il nostro Paese.
    Se di disastro ambientale e climatico si parla molto ma poco si fa, è sul fronte del sociale che né si parla né si fa. Questo vale per l’Italia ma anche per la maggior parte dei Paesi europei. E diventa ancora più evidente se pensiamo alle giovani generazioni. Cosa si fa per loro? Nulla o quasi. È già di per sé significativo che l’Onu non abbia previsto un SDG specifico: sono le nuove generazioni le più penalizzate dai comportamenti scellerati e predatori delle generazioni precedenti eppure non c’è una voce che le riguardi in modo specifico. E quelli che riguardano educazione, gender gap, lavoro dignitoso, e che quindi per loro natura coinvolgono soprattutto i giovani, sono quelli che più segnano il passo in tutto il mondo. Gli Stati preferiscono aumentare le spese militari e ridurre quelle sull’istruzione; le imprese dal canto loro non considerano i giovani nel loro orizzonte. Tranne qualche rara lodevole eccezione. Proprio per questo Mediatyche, nel proprio impegno sulla sostenibilità, propone alle imprese italiane di orientare gli sforzi verso il mondo giovanile, favorendo da un lato l’inclusione nel mondo del lavoro ma dall’altro offrendo progetti che diano ai ragazzi – anche a quelli non in età da lavoro – la possibilità di esprimere le loro capacità organizzative e visionarie, di misurarsi con attività che nella scuola non trovano spazio, di applicare la propensione allo stare insieme in una progettualità collettiva e finalizzata.

    ©iStock/Cecilie_Arcurs

    Laboratorio Adolescenza e Istituto Rizzoli
    Un impegno di cui Mediatyche è il facilitatore, il punto di contatto e di incontro tra le imprese e chi di giovani e adolescenti se ne intende per davvero. In particolare Mediatyche si avvale della collaborazione specialistica di Laboratorio Adolescenza, Associazione fondata oltre dieci anni fa da Maurizio Tucci, scrittore e giornalista scientifico, insieme a docenti universitari come Fulvio Scaparro, Gianni Bona, Carlo Buzzi e a medici e psicologi specializzati sull’adolescenza.
    Due, in estrema sintesi, gli obiettivi che si propongono con queste iniziative: da un lato dare voce ai giovani, senza interferenze degli adulti ma offrendo solo una piattaforma di supporto affinché cresca tra loro la consapevolezza di saper fare e che il fare – anche nel piccolo, nel locale, nel particolare – produce dei cambiamenti importanti; dall’altro aumentare la cultura della sostenibilità tra chi è di per sé sensibile alla tematica ma non possiede la necessaria solidità teorica. Ovviamente si tratta di progetti diversi che incontrano pubblici diversi.
    I primi sono quelli che hanno visto il coinvolgimento attivo di aziende come Dlink, Lactalis, Lundbeck e strutture come Avis. I secondi, invece, vedono il coinvolgimento di strutture di formazione come l’Istituto Rizzoli con il quale Mediatyche ha stipulato un accordo di collaborazione: nei corsi di formazione dell’Istituto verranno infatti inseriti dei moduli specificamente dedicati alla sostenibilità. L’Istituto Rizzoli prepara giovani che lavoreranno poi nell’ambito della comunicazione social e digitale ed è quindi importante che possano contare su una conoscenza non superficiale delle tematiche connesse alla sostenibilità e al ruolo che questa deve avere nella comunicazione d’impresa.
    Coinvolgere i giovani e credere in loro
    La scuola è il punto di partenza di tutti i progetti sviluppati con le aziende e Laboratorio Adolescenza. Il patto fondamentale, per nessun motivo eludibile o trasgredibile, è che l’azienda non deve mettere in campo alcuna tentazione pubblicitaria: i ragazzi, dentro la scuola, non sono in alcun modo un target commerciale. Il rapporto deve essere quindi per così dire “puro”, dove l’azienda mette a disposizione dei ragazzi la propria competenza su un determinato argomento e, soprattutto, la disponibilità a fornire ai ragazzi una piattaforma di dialogo e di lavoro nella quale gli adulti si pongono non come “educatori” ma come supporto di conoscenza al quale i ragazzi possono rivolgersi quando ne sentono il bisogno. Il format messo in campo – pur sempre diverso – presenta alcune costanti: i ragazzi raccolti in gruppi di una decina al massimo di membri; un compito uguale per tutti: progettare un evento o una attività che cambi uno “statu quo”, oppure affrontare un tema costruendo una campagna di comunicazione capace di raggiungere con messaggi opportuni i propri coetanei. L’azienda da parte sua mette le risorse per realizzare l’iniziativa o la campagna di comunicazione.
    Se questo è a grandi linee il format, davvero interessante – e importante – è la filosofia che lo sottende: dare fiducia ai giovani e dimostrarlo loro non solo a parole. E l’esperienza di questi anni ci ha detto che si tratta di una fiducia ben riposta perché i giovani, di qualunque tipologia di scuola e a qualunque latitudine, hanno dimostrato di avere molte capacità e molte risorse spesso inaspettate e sicuramente superiori a quelle che gli adulti sono disposti a riconoscere loro.
    Insomma noi – Mediatyche e Laboratorio Adolescenza – lanciamo una sfida alle imprese italiane: investite sui giovani, che non vuol dire farne fin da subito dei piccoli “lavoratori perfetti” – il problema non è introdurre il lavoro nella scuola – ma significa mettere i ragazzi in condizione di esprimere con libertà e creatività i loro talenti. E mettersi alla prova.
    Anche da qui, dalla capacità delle aziende di investire “a fondo perduto” passa il futuro sostenibile di un Paese.

    L’articolo Mediatyche e Laboratorio Adolescenza: “Care imprese italiane, investite sui giovani!” proviene da The Map Report.

    Vito Califano

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