Milano Le forze produttive si uniscono: Imprenditori, commercianti, università, sindacati, Terzo settore: tutti uniti per l’emergenza

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    Da Confcommercio ad Assolombarda, dal Politecnico al Terzo, un Comitato di salute pubblica guidato dal sindaco

    di ALESSIA GALLIONE

    Sono ( anche) loro la voce di Milano. Imprenditori, commercianti, università, sindacati, Terzo settore. Mondi diversi, che stanno gestendo da fronti diversi le proprie emergenze, ma che vogliono trovare il modo di parlare insieme. Con quella stessa capacità di fare squadra che, dicono tutti, è stata la carta in più della città. Ed è per questo che rilanciano l’iniziativa di Repubblica. Perché nessuno si tirerebbe indietro se dal sindaco Beppe Sala arrivasse l’invito a partecipare a un “ comitato di salute pubblica” che condivida le necessità immediate e l’orizzonte futuro.

    Il sì più convinto arriva dal presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: “Un ‘comitato di salute pubblica’ per Milano significa ancora una volta fare squadra come è già successo con Expo. Oggi, però, ci troviamo di fronte a uno scenario drammatico senza precedenti che deve essere affrontato con misure senza precedenti. La prima linea è quella sanitaria che va sostenuta fino in fondo attraverso una prova straordinaria di responsabilità civile. Le imprese ci sono, ma occorre l’unità di intenti e la condivisione di misure dalle quali dipende anche la sopravvivenza del nostro sistema economico». Perché, è la prospettiva, finita l’emergenza, «la città deve riaccendersi. Per farlo non c’è che mettere imprese e lavoratori autonomi in condizione di non chiudere per sempre. E se, anche in questo senso, dal ‘comitato di salute pubblica’ si levasse una voce unica, Milano ritroverebbe forza nella sua capacità di fare squadra costruendo speranza per tutto il Paese

    Il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, ha già indicato come la “resilienza italiana” si costruisce solo insieme. E in questo, spiega,
    “Milano può già contare su un coordinamento operativo strettissimo tra Assolombarda, prefetture, amministrazioni comunali, Regione, le altre associazioni territoriali e le rappresentanze sindacali. Una collaborazione che è cresciuta di giorno in giorno e che abbiamo misurato sul campo con l’intensificarsi dei provvedimenti di contenimento dell’emergenza. Solo insieme possiamo vincere questa sfida non solo per affrontare il presente ma anche per dare nuovo slancio alla nostra credibilità internazionale e costruire il futuro che vogliamo”.

    Perché l’esigenza avvertita è anche quello di iniziare a immaginare sin d’ora la ripartenza. Lo dice il presidente della Camera del Lavoro, Massimo Bonini, “perché se si fermano Milano e la Lombardia si ferma il Paese ed è per questo che chiediamo ammortizzatori per i lavoratori e sostegno economico per le imprese e le famiglie. La necessità di discutere e confrontaci c’è sempre, a maggior ragione in un momento come questo”.

    Al futuro guarda il rettore del Politecnico Ferruccio Resta: “Adesso è fondamentale rispondere all’emergenza, ma una parte del nostro tempo deve essere dedicata a capire quali saranno gli scenari tra tre mesi e quale sarà l’impatto sulla nostra vita economica, sociale e internazionale. Tutto quello che abbiamo imparato sulla gestione delle crisi sanitarie, su smart working ed e- learning, ad esempio, sarà una lezione da cui ripartire». Anche lui è sicuro: « Il coordinamento è necessario ancora di più perché è importante fare avere messaggi chiari e all’unisono. Le istituzioni della città, però, si sentono per le vie brevi molto più di quanto si possa immaginare, anche senza formalizzare un tavolo. Se il sindaco ci chiamasse, però, il Politecnico sarebbe pronto a dare il proprio contributo”. Sempre sul fronte universitario, ecco il rettore dello Iulm, Gianni Canova: “Far finta che tutto sia come prima quando niente lo è sarebbe l’errore più grande. Se questo comitato pone fine all’esercito di solisti e diventa voce autorevole in grado di richiamare tutti noi alla consapevolezza che da questa situazione usciamo tutti insieme, allora sì, questo comitato ha senso”.

    Dalla voce di Milano riparte anche il portavoce del Forum del Terzo settore Paolo Petracca. Perché questa, dice, “è un’occasione per capire se la città riuscirà a giocare in squadra con l’Italia”. In questi giorni, spiega, “tutti siamo schiacciati dalle rispettive emergenze, ma tutti ci rendiamo conto che è il momento di stare insieme: ci servono risposte e dobbiamo scoprire insieme come alzare lo sguardo e immaginare, uniti, quello che sarà. A Milano si può fare perché c’è stima reciproca, relazioni molto forti e perché lo abbiamo già fatto”. E, rilancia chi come Carlo Montalbetti è stato a lungo la guida dei comitati di cittadini, “il sindaco potrebbe essere il regista di questa operazione con un obiettivo: fare di Milano, anche in una situazione difficile come questa, un punto di riferimento nazionale”.

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