Mini-cuore artificiale salva la vita di una bimba di tre anni

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L’intervento eseguito al Bambino Gesù di Roma. Il dispositivo evita l’ospedalizzazione dei piccoli in attesa di trapianto. La struttura sanitaria della Santa Sede ha ottenuto un’autorizzazione straordinaria per l’operazione: la sperimentazione clinica negli Stati Uniti, infatti, non è ancora iniziata.

• LE CONDIZIONI DELLA BIMBA 
La piccola, affetta da miocardiopatia dilatativa, era in lista d’attesa per il trapianto cardiaco e aveva già subito l’impianto di un Berlin Heart, un cuore artificiale paracorporeo che per funzionare necessita dell’ausilio di una consolle esterna collegata con cannule al torace del paziente, e un episodio di emorragia cerebrale dal quale si sta lentamente riprendendo. Successivamente, per un recupero della funzione cardiaca, era stata tentata la rimozione del Berlin Heart senza successo. La piccola è stata quindi nuovamente assistita con un sistema temporaneo di assistenza cardiocircolatoria anche a causa di una infezione dei tramiti delle precedenti cannule. A quel punto, la sola opzione terapeutica salvavita era rappresentata dall’Infant Jarvik 2015, unica pompa intratoracica con alimentazione tramite un cavo addominale.

• IL MINI-CUORE
A differenza dei modelli paracorporei, il mini-cuore artificiale impiantato nella bambina è un modello interamente toracico alimentato da una batteria esterna. Il vantaggio di questo dispositivo è quello di non obbligare i pazienti all’ospedalizzazione fino al momento del trapianto: è realizzato, infatti, per supportare la circolazione di pazienti a partire dagli 8 chili di peso e fino a un’età di circa 10 anni. Nei prossimi mesi negli Stati Uniti partirà il clinical trial per il dispositivo. Il Bambino Gesù sarà capofila per il progetto europeo per l’ottenimento del marchio CE. Il dispositivo è stato sviluppato con i fondi del National Institute of Health (Nih) statunitense all’interno del programma PumpKIN (Pumps for Kids, Infants, and Neonates), promosso dal National Heart Lung and Blood Institute (Nhlbi). L’ obiettivo del programma era quello di mettere a punto il primo dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare intracorporeo (Vad) per i bambini più piccoli (sotto i 25 chili di peso) in attesa di trapianto a causa di anomalie cardiache congenite o insufficienze cardiache severe, per i quali i dispositivi già esistenti non sono, purtroppo, appropriati. La Fda ha da poco approvato una sperimentazione pilota per il nuovo dispositivo, realizzato dalla Jarvik Heart Inc., che ha superato i vari ostacoli tecnici incontrati, riportando eccellenti risultati negli studi preclinici.

“Il National Heart Lung and Blood Institute ha iniziato il programma PumpKIN nel 2004 per finanziare lo sviluppo e la valutazione clinica del Jarvik 20015 Vad e di altri dispositivi simili, poiché i bambini con insufficienza cardiaca avevano a quei tempi un numero davvero ridotto di opzioni che gli consentisse di rimanere in vita. Questo – spiega Timothy Baldwin, responsabile Nhlbi del progetto PumpKIN – è vero ancora oggi. Tenendo conto di tutti gli sforzi fatti per arrivare fino a questo punto, l’apparente successo del primo impianto effettuato presso il Bambino Gesù è per noi

molto gratificante. Mentre ci prepariamo all’inizio della sperimentazione clinica qui negli Stati Uniti, quest’esperienza ci aiuterà a capire meglio come funziona il dispositivo e come prenderci cura al meglio dei delicati pazienti tenuti in vita grazie al Jarvik 2015

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