Natasha Del Prete Il Covid rialza la testa e a quasi due mesi dall’inizio della scuola

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    Natasha Del Prete  riporta la notizia del solo24 ore Il Covid rialza la testa e a quasi due mesi dall’inizio della scuola, dalle regioni arrivano notizie di chiusure. Ultimo il caso del Friuli Venezia Giulia, regione dove l’incidenza dei casi sulla popolazione è più alta, e che ha oltre mille persone in quarantena nelle scuole, tra studenti e docenti, nell’ultima settimana di ottobre: effetto della positività di 154 persone. Ma da lunedì 8 novembre scattano in tutta Italia le nuove regole sulla gestione dei positivi, messe a punto da Iss, e governo, con l’obiettivo di mantenere il più possibile le lezioni in presenza, e scongiurando la Dad.

    La circolare

    Il ministero dell’Istruzione assieme alla Salute, hanno, infatti, inviato alle scuole il protocollo con le nuove indicazioni – in base alla quale la quarantena scatta in automatico solo in base a un piccolo focolaio con tre casi in una classe – corredato da una circolare con le spiegazioni tecniche per i presidi. È la risposta alle proteste dei giorni scorsi per le troppe responsabilità scaricate, secondo i sindacati, sulle scuole.

    Procedura standardizzata

    Ci sarà una procedura “standardizzata”, si precisa nella circolare, che «non comporta alcuna valutazione discrezionale di carattere sanitario». Solo parzialmente soddisfatto il presidente dell’Associazione presidi (Anp), Antonello Gianelli, tra i primi a sollevare obiezioni: «Prendiamo atto del supporto operativo fornito» per «adempimenti che, ribadiamo, non rientrano nelle prerogative dei dirigenti scolastici» e il ministero «non può limitarsi a fornire indicazioni e continuare a non avere consapevolezza della gravità della situazione. I dirigenti scolastici continuano a garantire l’esercizio del diritto allo studio nonostante dispongano di risorse umane inadeguate nel numero e, spesso, nella preparazione professionale».

    Le nuove regole anti Dad

    Il nuovo protocollo prevede provvedimenti – di responsabilità dell’autorità sanitaria – diversi a seconda della fascia d’età degli alunni e dello status vaccinale. In presenza di un caso positivo, i compagni di classe faranno un test il prima possibile, definito “T0”, e se il risultato è negativo si potrà rientrare a scuola, e poi uno dopo 5 giorni; nel caso di due positivi i vaccinati o negativizzati negli ultimi sei mesi faranno la sorveglianza con testing, i non vaccinati la quarantena; nel caso di tre positivi andrà in quarantena tutta la classe. Un caso ancora diverso è quello dei servizi dell’infanzia: per i più piccoli è previsto un test subito e una quarantena di dieci giorni, al termine dalla quale dovranno effettuare un test; per i loro insegnanti la valutazione è in carico alle autorità sanitarie, dipende da tempo di permanenza nella stanza e dal contatto diretto con il caso positivo. Il preside sospende “in via eccezionale ed urgente” le lezioni nel caso in cui le autorità sanitarie “siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente”. Ma agirà in base ad una serie di indicazioni predeterminate, dettate dalla circolare di oggi: informa la Asl, individua i “contatti scolastici” e per loro sospende temporaneamente le lezioni, “trasmette ai contatti scolastici le indicazioni standardizzate preventivamente predisposte dal DdP” e “segnala al DdP i contatti scolastici individuati”. I dati sui vaccinati non sono nella disponibilità della scuola e “quindi non vanno trattati”.