Per L’italia una seconda vittima per il Coronavirus

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    This photo taken on February 20, 2020 shows doctors looking at a lung CT image at a hospital in Yunmeng county, Xiaogan city, in China's central Hubei province. - China on February 21 touted a big drop in new cases of the coronavirus as a sign it has contained the epidemic, but fears grew abroad after two former passengers of a quarantined cruise ship died in Japan and a cluster of infections increased in South Korea. (Photo by STR / AFP) / China OUT (Photo by STR/AFP via Getty Images)

    Il coronavirus fa un’altra vittima in Italia, dopo l’uomo morto ieri sera in Veneto. Secondo fonti sanitarie citate dall’Ansa  si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.

    Intanto ci sono due nuovi casi nel Nord Italia, uno a Dolo, nel Veneto, e uno a Cremona in Lombardia. In Veneto, dopo i due uomini, tra i quali uno deceduto in nottata di ieri c’è una persona risultata positiva al test a Dolo, nel veneziano, ed è ricoverata in terapia intensiva. Gli accertamenti sono stati fatti dal centro di riferimento regionale di Padova. Come da prassi il campione è stato inviato allo Spallanzani di Roma per la conferma.

    In Lombardia, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c’è un contagiato nel comune, i casi sarebbero ora 25 nella Regione, dove dieci comuni del lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati. Scuole chiuse a Cremona e sospese le manifestazioni pubbliche, il sindaco ha invitato i residenti a restare in casa.

    Fonti della Regione Veneto informano intanto che è in condizioni stazionarie l’uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri era il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L’amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova,

    Il presidente della Regione, Zaia, ha scritto sui social che “Nella notte la Protezione civile del Veneto ha montato a scopo precauzionale 12 tende per massimo 96 posti all’esterno dell’ospedale di Schiavonia (Padova), a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico”. L’intervento rientra nelle operazioni di isolamento dell’area padovana dove si è sviluppato il contagio.

    Intanto continuano le misure per contenere il contagio in Veneto e in Lombardia e si terrà in mattinata nella sede della Protezione Civile regionale, a Marghera, la riunione dell’unità di crisi del Veneto dedicata all’emergenza da coronavirus.
    Alla riunione parteciperanno il governatore Luca Zaia, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e, in collegamento da Roma, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il commissario per l’emergenza sanitaria, Angelo Borrelli.

    Coronavirus, la desolazione di Codogno: saracinesche abbassate e scuole chiuse

    Al momento, dopo il decesso del 76enne di Vò Euganeo, sono venti le persone contagiate in Italia. Resta in prognosi riservata il 38enne a Codogno, infettata anche sua moglie incinta di 8 mesi, un compagno di sport, 5 operatori sanitari, 3 ricoverati e 3 frequentatori dello stesso bar.

    L’impegno del personale sanitario

    Il personale medico e paramedico resta in prima linea in tutta Italia, visti anche i cinque casi di contagio di Codogno. È toccante la testimonianza della figlia di una delle infermiere che lavorano proprio nella struttura del paese lombardo: “Mia mamma lavora nel pronto soccorso di Codogno. Non sapete quanto fa male sapere che lei e tutti i suoi colleghi dovranno stare in isolamento per 15 giorni – scrive sui social Elena, che aggiunge: “chi fa questo lavoro va ringraziato ogni giorno per ciò che fa”. Sono numerosi i messaggi di solidarietà ottenuti dal post. “Grazie di cuore per tutto ciò che fate. C’è un’Italia che non urla, che non strepita, ma che ogni giorno suda e fatica per il prossimo. Grazie davvero”, è uno dei commenti. “Grazie di cuore a chi mette a rischio la propria salute”.

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