Più di mille le persone positive in Italia per Coronavirus 2019-nCoV I morti salgano a 28

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    I casi regione per regione Riguardo ai contagiati, nello specifico, in Lombardia ci sono 552 positivi, 40 dimessi e 23 deceduti, per un totale di 5.723 tamponi eseguiti. In Veneto 189 positivi, due deceduti e 8.659 tamponi. In Emilia Romagna 213 positivi, quattro deceduti e 1.550 tamponi. In Piemonte undici positivi e 308 tamponi. In Liguria 38 positivi, quattro dimessi e 121 tamponi. Marche: undici positivi e 68 tamponi. In Toscana dieci positivi, un dimesso e 531 tamponi. In Sicilia, 2 positivi e 2 dimessi e sei tamponi. Nel Lazio tre positivi, 679 tamponi. Campania: 13 positivi e 373 tamponi. In Puglia tre positivi e 252 tamponi. A Bolzano un positivo e 16 tamponi. In Abruzzo due positivi e 43 tamponi. In Calabria un positivo e 27 tamponi. In Sardegna nessun positivo e un solo tampone. In Umbria nessun positivo, 31 tamponi. In tutte le altre regioni non si segnalano contagiati. Liguria, 46 casi. Primo ad Imperia Sono 46 casi i casi di positività al Coronavirus in Liguria. E’ il dato aggiornato oggi dalla Regione: di questi, 24 sono già ripartiti nella notte per il Piemonte e facevano parte del gruppo di turisti degli alberghi di Alassio. I tamponi in corso sono 7. Nel frattempo ad Imperia si registra un primo caso per la provincia del ponente ligure. “E’ una persona in sorveglianza attiva in Liguria fin dal suo arrivo – ha spiegato il governatore Giovanni Toti –  con diligente autodenuncia della stessa. E’ chiusa in casa, dove sta facendo il decorso della sua malattia. Proviene da un’area di contagio lombarda, uno dei dieci comuni della zona rossa. E’ una storia nota e sotto controllo che non desta preoccupazione” ha concluso Toti.  ISS: “Servono due settimane per vedere effetti delle misure” “L’effetto delle misure adottate la scorsa settimana ci attendiamo che non possa avvenire prima di 8-10 giorni: ci vogliono 13-14 giorni per capire l’effetto e il tempo è esattamente dato dal tempo di incubazione”. Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante il punto stampa alla Protezione civile. “Quindi i casi che oggi individuiamo e segnaliamo sono casi che molto verosimilmente nella stragrande maggioranza hanno contratto l’infezione prima che adottassimo queste misure. Bisogna capire l’andamento della situazione prima di fare scelte o adottare misure che si basino sulla comprensione del fenomeno”, ha concluso Brusaferro. Vertice con il premier Si è concluso presso la sede della Protezione civile, il vertice sull’emergenza Coronavirus. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e con lui i ministri Boccia, De Micheli, Lamorgese, Spadafora e Speranza e il capo della protezione, Angelo Borrelli per tre ore si sono riuniti in collegamento con i presidenti di tutte le Regioni. Presente anche il viceministro alla Salute, Sileri. Sul tavolo, soprattutto, il tema della possibile riapertura delle scuole nelle Regioni coinvolte dalle misure di contrasto al coronovirus. Si va verso la conferma di una settimana della chiusura degli istituti scolastici per le regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Alla riunione partecipa anche il professor Silvio Brusaferro. Conte: “Domani nuove misure, clima di grande collaborazione” Scuole ancora chiuse nelle tre Regioni più colpite dal Coronavirus? “Non abbiamo ancora confermato nulla, come nella mia natura voglio essere prudente. Per quanto riguarda le regioni” più colpite “adotteremo misure di prudenza che si distingueranno da altre regioni”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, lasciando la sede della protezione Civile. “Siccome ancora non abbiamo confermato nulla, come nella mia natura voglio essere prudente”, ha ribadito Conte sottolineando che il comitato tecnico scientifico si è riunito ancora per le ultime valutazioni. E ha aggiunto: “Non mi fate anticipare nulla, ma ragionevolmente per quanto riguarda le tre regioni interessate, chiaramente adotteremo misure di prudenza che si distingueranno dalla stragrande maggioranza delle regioni”. Allo studio nuove misure economiche Durante il vertice sul Coronavirus, a quanto si apprende dai partecipanti alla riunione in merito alle misure economiche, il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha ricordato ai governatori in video collegamento che già ieri sera il Consiglio dei ministri ha approvato misure di immediato impatto per le situazioni più critiche, tra cui ad esempio la previsione della cassa integrazione ordinaria e in deroga. “Si tratta di un primissimo intervento” ha detto Conte, annunciando che il governo sta già predisponendo un altro intervento di urgenza, “più organico e incisivo”, di sostegno al tessuto produttivo delle regioni, che sarà approvato nei prossimi giorni. “Ma non ci accontenteremo” ha detto Conte, ricordando che il Governo stava già lavorando, prima dell’emergenza coronavirus, “a una terapia d’urto, a un complessivo provvedimento di rilancio del Paese” che preveda tra le altre cose l’accelerazione dalla spesa degli investimenti, la semplificazione dei procedimenti amministrativi. “Non ci fermiamo qui” ha concluso Conte. Fontana: “Settimana prossima scuole chiuse in Lombardia” “Per ora l’unica notizia che posso anticipare, soprattutto nel rispetto delle famiglie, è che anche la prossima settimana l’attività didattica delle scuole e degli asili resta sospesa” ha annunciato su Facebook il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Veneto, Zaia: “Scuole chiuse fino all’8 marzo” Confermata la chiusura delle scuole fino all’8 marzo in Veneto. Il governatore Luca Zaia avrebbe anche chiesto lo sblocco della zona rossa di Vo’ Euganeo e posto la questione delle difficoltà di applicazione negli esercizi commerciali e nei pubblici esercizi della norma sul droplets, cioè la distanza minima fra clienti ed avventori. La misura sul droplets era stata ritenuta dal Comitato tecnico-scientifico istituito da palazzo Chigi come indispensabile per evitare i contagi fra persone. In relazione a questo, il governatore Zaia – si apprende – ha chiesto che le circolari esplicative vengano emesse direttamente dai ministeri interessati, sentito il board scientifico, per evitare interpretazioni a macchia di leopardo fra le Regioni. Zaia ha infine contestato la volontà di mantenere chiusi i luoghi di culto. In Liguria riapertura tranne che a Savona  Lunedì riapriranno le scuole in Liguria ad eccezione della Provincia di Savona. Lo ha annunciato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “La Provincia di Savona vedrà applicate ancora le limitazioni valide oggi per tutta la Liguria, con le scuole chiuse, mentre le altre province della Liguria torneranno ad essere assimilate alle aree simili del resto del Paese, senza limitazioni” ha spiegato il governatore della Liguria.  Tolte le restrizioni per il Fvg Da lunedì in Friuli Venezia Giulia non saranno più in vigore le misure restrittive maggiormente stringenti finora adottate. Il Governo infatti, nel provvedimento che sarà emanato nelle prossime ore, ha deciso di inserire la regione tra quelle non sottoposte alle limitazioni più severe (previste invece per Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna). Lo hanno reso noto il governatore e il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia a margine della videoconferenza tra Regioni e Governo. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Coronavirus-bilancio-Borrelli-mille-persone-positive-al-coronavirus-in-Italia-morti-sono-29-cbe5e26c-d2cc-4f46-a8fe-46d5bfcde3c4.html

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