
Pericolo scampato? Tutt’altro. Già la risposta data a Terrosi non faceva ben sperare: il viceministro dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, aveva ammesso che il Governo non poteva farci nulla. E ora la doccia fredda. L’ufficializzazione è arrivata ieri al tavolo di confronto tra Poste e sindacati: le zone di recapito di Grotte di Castro e Tarquinia saranno le prime a sperimentare la rivoluzione. Sono 13 i comuni coinvolti che fanno capo ai due centri di smistamento. “Qui – spiegano Claudio Quaglia e Antonello Dore, rispettivamente segretario di Uil-Poste e rsu – il recapito a giorni alterni verrà introdotto tra il 23 ottobre e il 4 dicembre”. Grotte di Castro, Onano, Acquapendente (comprese le frazioni di Trevinano e Torre Alfina), Latera, Gradoli, San Lorenzo Nuovo, Bolsena, Proceno, Arlena di Castro, Tarquinia, Montalto di Castro (anche Pescia Romana) Tuscania e Monteromano sono i comuni interessati.
Qui la consegna verrà effettuata a giorni lavorativi alterni, dal lunedì al venerdì su base bisettimanale (lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana; martedì e giovedì in quella successiva).
“Le urgenze come telegrammi, raccomandate, atti giudiziari – continuano i sindacalisti – sono compresi, quindi non arriveranno più tutti i giorni”. E così chi ha un abbonamento ai quotidiani, li leggerà il giorno dopo. “Ci saranno anche 11 postini che, visto il taglio delle zone – spiegano Quaglia e Dore – saranno spostati allo sportello. Dove il nuovo sistema è già partito c’è il caos, sia per i portalettere con enormi carichi di lavoro che per gli utenti che subiscono evidenti disagi”. A febbraio il recapito a singhiozzo si estenderà a tutta la provincia, Viterbo compresa.