Rassegna di prosa fasanese: trionfo per “Il silenzio grande”

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    Tantissimi applausi a scena aperta e standing ovation finale per l’intero cast della commedia diretta da Alessandro Gassmann

    FASANO – «Le persone assomigliano ai libri». Hanno storie, emozioni, gioie e dolori da raccontare.

    Ancora grande teatro d’autore quello andato in scena ieri (28 aprile) al Cinema Teatro Kennedy in questo terz’ultimo appuntamento con la Rassegna di prosa organizzata dal Comune di Fasano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.

    Il silenzio grande è una superba commedia targata Maurizio De Giovanni, autore di successo di casa nostra, che in questo caso deve molto a film iconici come The Others o Il sesto senso, pur vestendo la trama con l’umanità e l’ironia che solo la commedia napoletana può regalare.

    E bene ha fatto ad affidare Il silenzio grande alle sapienti mani registiche di Alessandro Gassmann (che lo ha pure diretto per il grande schermo), che quella “napoletanità” ha saputo evidenziare, e alla solidità attoriale di un cast eccelso, aderente ai ruoli interpretati.

    Talmente bravi da meritare la standing ovation finale.   

    A cominciare dal protagonista Massimiliano Gallo, autentico mattatore che ha divorato la scena.

    Brava Stefania Rocca, in equilibrio tra dolente tenerezza e preoccupazione per il futuro.

    Strepitosa spalla è stata Pina Giarmanà (che ha le battute più esilaranti), così come Paola Senatore e Jacopo Sorbini nei ruoli dei comprimari. 

    Interno familiare di una casa benestante che si regge tutta su Valerio (Gallo), scrittore di successo ma malinconico per via dei suoi silenzi.

    Padre e marito assente, e per questo divorato dai sensi di colpa, chiuso perennemente nel suo studio-regno (gli spettatori scopriranno alla fine perché), immerso tra i suoi adorati libri e fuori dal mondo.

    Studio che diventa una sorta di “lettino dello psicanalista”, utilizzato a turno dalla famiglia.

    Da sua moglie Rose (Rocca), preoccupata per le finanze praticamente prosciugate e che decide quindi di mettere in vendita la casa.

    Dal figlio Massimiliano che alla disperata ricerca di un suo posto nel mondo, trova finalmente il coraggio di dichiarare la sua omosessualità e liberarsi dall’ombra di suo padre che ha dovuto inseguire sin da piccolo.   

    Da sua figlia Adele, che ha da sempre sublimato l’adorazione per il babbo adorato, intessendo fallimentari relazioni con uomini più attempati, restando alla fine incastrata.     

    Mina vagante di questo complicato nucleo è l’esuberante ma umanissima governante Bettina ignorante ma leale verso il suo padrone di casa.

    Sarà lei, dopo la vendita della casa con grande soddisfazione di moglie e figli, a sciogliere i nodi della questione: tutti quei piccoli silenzi, di cose non dette e rimandate, diventano un “silenzio grande”, che però è troppo tardi per rompere. 

    Il silenzio grande
    Il silenzio grande
    Il silenzio grande
    Il silenzio grande
    Il silenzio grande
    Il silenzio grande
    Il silenzio grande

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