Mentre si attende il graduale peggioramento delle condizioni meteo con precipitazioni che dovrebbero provvisoriamente alleviare le condizioni di siccità anche della nostra penisola, la Francia potrebbe subire numerose restrizioni di acqua già dal prossimo mese di marzo per fronteggiare la crisi idrica delle ultime settimane (32 giorni senza pioggia e, più in generale, un inverno straordinariamente secco).
Come riportato dall’Ansa, il ministro responsabile per la Transizione ecologica, Christophe Béchu ha spiegato ai microfoni di radio Franceinfo che “la Francia è in stato d’allerta” e che il Paese è in ritardo di circa 3 mesi sul riempimento delle falde acquifere. Béchu ha annunciato che lunedì prossimo riunirà i prefetti per “prendere misure di restrizione che siano ‘soft’” al fine di “evitare di ritrovarsi in situazioni catastrofiche” in vista dell’estate.
A titolo preventivo, intanto, un migliaio di agricoltori della regione francese delle Lande hanno manifestato per difendere le loro quote sul prelievo di acqua e la costruzione di bacini di stoccaggio.
Da parte del ministro francese dell’Agricoltura, Marc Fesneau, è arrivata invece la rassicurazione che, nonostante l’opposizione degli ambientalisti, 60 nuovi progetti di opere idrauliche a vocazione agricola verranno “messi in servizio entro giugno”. Solamente la scorsa estate la Francia era stata colpita da quella che la prima ministra Elisabeth Borne aveva definito come la siccità più grave mai registrata nel Paese, con oltre 100 comuni rimasti senz’acqua potabile. Il mese di luglio del 2022 è stato il secondo più secco mai registrato in Francia (dopo il marzo del 1961), con un deficit di precipitazioni di circa l’84% rispetto alla media del periodo 1991-2020.
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