Silenzi: “Caro energia e prezzi: l’agroalimentare è il settore più colpito”

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“Qual è lo stato di salute dell’agroalimentare italiano e marchigiano? Quale l’impatto degli obblighi di etichettatura sulle imprese e sul comportamento dei consumatori? Quanto incide una corretta comunicazione sulla promozione del nostro Made in?”. Sono i temi attorno ai quali Cna ha ragionato nell’ambito della 31esima edizione del Festival di Tipicità. Ospiti del seminario organizzato dalla Cna delle Marche sono stati il presidente nazionale di Cna Agroalimentare Francesca Petrini, il responsabile nazionale Gabriele Rotini, Michele Di Domenico di Ismea e Riccardo Silvi, docente dell’Università di Urbino e responsabile marketing Cna Ancona.

“Negli ultimi dieci anni – ha detto il presidente regionale Silenzi – le Marche hanno perso quasi 7.500 imprese agricole, pari al 24% circa del totale, attestandosi nel 2022 a 23.834, contro le 31.318 del 2012. È chiaro come la filiera agroalimentare sia stata tra i settori più colpiti dalla combinazione del caro-energie e dell’impennata dei prezzi delle materie prime, che il perdurare del conflitto russo-ucraino continua a deteriorare, con la conseguenza di una grave inflazione dei prodotti alimentari. E’ questo il contesto in cui si trovano ad operare le nostre imprese, per le quali Cna si impegna quotidianamente a offrire tutti gli strumenti per restare sul mercato e sviluppare i propri progetti, oltre a sostenerle per promuoversi in occasioni di grande visibilità, confronti e scambi come Tipicità”. I margini di crescita non mancano quindi, ma la competitività dell’agroalimentare è ostacolata da diversi fattori, non da ultimo il tristemente noto fenomeno dell’”Italian Sounding”.

“Pur generando ricadute negative – ha spiegato Rotini – l’Italian Sounding ad oggi non è una pratica illegale e non può essere impugnato e sanzionato, a differenza invece della contraffazione. È stato stimato che se l’Italian Sounding si trasformasse in vero fatturato italiano, il potenziale di export del Paese sarebbe di circa 130 miliardi di euro. Ci sono 79 miliardi di euro nel mondo di prodotti ’Italian Sounding’, che testimoniano la grande voglia di Made in Italy agroalimentare”.

valipomponi

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