Studenti in piazza “per una scuola gratuita”, prima protesta contro il governo Cinque Stelle

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“No alle telecamere in classe, mentre rischiano ogni giorno di caderci in testa i mattoni”


Centinaia di studenti in piazza contro il governo del cambiamento. E’ la prima protesta studentesca contro i Cinque Stelle. Almeno 200 persone si sono radunate questa mattina in piazza Arbarello, da dove è partito un corteo diretto verso Porta Nuova. Traffico in tilt e pullman deviati per la manifestazione che sta percorrendo le vie del centro di Torino. “Per una scuola gratuita, accessibile a tutti e tutte, una società senza disuguaglianze e repressione, una città aperta”, è lo slogan con cui gli attivisti del collettivo Last Laboratorio Studentesco hanno lanciato la manifestazione.

I ragazzi di diversi istituti di Torino sono critici anche con la riforma tariffaria varata da Gtt. In piazza, con il Ksa, Collettivo studenti autorganizzati, anche i ragazzi del Fronte della Gioventù Comunista (Fgc): “Questo è il governo della continuità, altro che cambiamento – attacca Ivan Boine, segretario provinciale del Fgc – Caro-libri, costo dei trasporti, soffitti che crollano: questi sono i problemi reali degli studenti, mentre questo esecutivo reazionario preferisce autorizzare blitz di polizia durante le lezioni per fare propaganda sulla nostra pelle”.
Il corteo dovrebbe concludersi davanti al Duomo, dove gli studenti si divideranno in tre gruppi di confronto: “Su razzismo e migrazioni, un altro sul lavoro e l’ultimo su tematica di genere – spiega la portavoce del Last, Elena Stroppiana – Il progetto d educazione al sentimento approvato dalla regione è inacettabile all’interno delle scuole piemontesi, ad esempio, almeno nel modo in cui è stato declinato”.
Un gruppo di manifestanti si è fermato davanti alla sede dell’ufficio scolastico regionale del Miur, in corso Vittorio, per denunciare le precarie condizioni degli edifici scolastici. Gli studenti hanno creato una pila di mattoni su cui hanno posto una telecamera di cartone che è stata incendiata. “Siamo contro il decreto scuole sicure voluto dal ministro dell’Interno leghista Matteo Salvini – attaccano i manifestanti – Lui vuole metterci le telecamere in ogni classe, mentre rischiano ogni giorno di caderci in testa i mattoni”.

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