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Borsa, Milano è la peggiore d’Europa 

Borsa, Milano è la peggiore d'Europa

La Borsa di Milano torna nell’occhio del ciclone dopo due sedute di relativa calma. Il Ftse Mib chiude gli scambi in calo dell’1,89% a 21.335 punti, i minimi da luglio 2017, ed è l’indice peggiore dell’Eurozona.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi in salita costante e, oggi, in area 270 punti, è di nuovo il termometro dell’avversione al ‘rischio Italia’ dei mercati internazionali: il differenziale chiude a 269 punti con un rendimento al 3,14%.

Sul resto delle Borse europee prevale la cautela anche per l’incertezza sull’esito dei negoziati al G7. Dazi e barriere commerciali sono al centro della bagarre dopo i tweet del presidente Usa, Donald Trump, rivolti al primo ministro canadese Justin Trudeau e al presidente francese Emmanuel Macron. In questo scenario, Londra chiude negativa (-0,3%), e così Francoforte (-0,35%) e Madrid (-0,8%). Piatta Parigi (+0,03%). La Borsa di Wall Street è poco mossa: il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,01% mentre il Nasdaq cede lo 0,15%.

Maglia nera della seduta è Banco Bpm, che cede il 4% a 2,3 euro. I bancari non brillano: Bper cede il 2,7%, Ubi banca il 2,75% e Unicredit il 2,5%. Tra i titoli più venduti anche Cnh (-3,6%), Unipol (-3,4%), Azimut (-3,2%) e A2a (-3%). I titoli positivi del Ftse Mib sono solo Yoox Nap (+0,16%) e Salvatore Ferragamo (+0,37%).

Borse: in attesa del governo lo spread cala, intorno a quota 260, e l’indice Mib risale

MILANO- Riparte Piazza Affari dopo che il presidente del consiglio incaricato Carlo Cottarelli ha indicato che sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. L’indice Ftse Mib, scivolato fin sotto la parità dopo le parole del leader della Lega Matteo Salvini che ha escluso di essere al mercato, segna un rialzo dello 0,9% a 21.541 punti. Ritorna a guadagnare oltre il 4% Mediobanca, Poste sale del 2,79%, Intesa dell’1%e Unicredit dello 0,6%. Sui massimi i rendimenti dei Btp dopo l’asta dei titoli a 5 e 10 anni, il cui rendimento è salito al 3% per questi ultimi, con il livello più alto dal maggio del 2014. In rialzo anche il rendimento quinquennale (2,32%), mentre lo spread Btp/Bund oscilla intorno a quota 260 punti base.

Borsa e spread in recupero, ma l’asta Btp costa cara

Piazza Affari prende la via del rialzo dopo l’annuncio dell’esito dell’asta dei bond italiani. Indice FtseMib +1,8% alle 13, indice sopra 21.500 punti.

In terreno positivo Francoforte +0,35% confortato dal lieve miglioramento del clima di fiducia delle imprese nell’Eurozona (il Bci, Business Climate Indicator). In calo invece l’indice del sentimento economico in Italia, Francia e Spagna. Rimbalza Madrid +0,4% dopo il forte calo di ieri. Deboli invece Parigi -0,2% e Londra.

L’incertezza politica rischia di avere un impatto sull’espansione economica dell’Italia. Ne è convinta l’Ocse che ha rivisto al ribasso le previsioni di pil del Paese. Quest’anno, in base ai dati contenuti nell’Economic Outlook, la crescita dovrebbe rallentare all’1,4%, dall’1,5% precedente, e nel 2019 all’1,1%, dall’1,3%.

L’andamento dello spread e l’esito tribolata dell’asta Btp hanno dato una misura eloquente della preoccupazione sollevata dal caso Italia. Non mancano le note positive, a partire dal calo dello spread rispetto al Bund tedesco sceso sotto i 260 punti dai massimi toccati ieri. Inoltre l’asta odierna del Tesoro si è chiusa a 5,57 miliardi di euro di obbligazioni vendute, nella parte alta del range indicato, 3,75 miliardi-6 miliardi.

Ma altri numeri confermano l’allarme. Si riduce la forbice (a nostro vantaggio) dei Btp sui titoli greci a soli 150 punti, il minimo dal 2009.

Intanto in asta hanno preso il volo i rendimenti. Il Btp decennale ha raggiunto in asta la vetta del 3%, al massimo dal giugno 2014 con un rialzo di 130 punti. A questo prezzo, assolutamente impensabile solo una settimana fa, il Tesoro ha soddisfatto richieste per 1,82 miliardi di euro (inferiore all’importo massimo di 2,25 miliardi). Il Tesoro ha anche emesso Btp a 5 anni per 1,75 miliardi a fronte di una richiesta pari a 2,68 miliardi. Il rendimento è salito di 175 centesimi attestandosi al 2,32%, ai massimi da gennaio 2014. Infine sono stati collocati 2 miliardi di CcTeu scadenza (domanda totale per 2,876 miliardi) ad un rendimento lordo del 2% (+177 centesimi sull’asta precedente).

Sul mercato valutario l’euro/dollaro recupera dai minimi da luglio 2017 col rialzo più evidente da tre settimane e torna su 1,16 dollari a 1,1618 (da 1,155 ieri sera).

L’incertezza politica continua a tenere gli indici di Piazza Affari sulle montagne russe. Dopo un avvio in ripresa la Borsa ha fatto una breve incursione in territorio negativo per poi riprendersi e tornare verso fine mattinata a puntare verso l’alto nell’attesa di un esecutivo politico.

L’indice dei bancari avanza del 2,7%, attorno ai massimi della mattinata, con Mediobanca in rialzo del 4,7% ma Bper appena positiva. Gli istituti italiani fanno meglio di quelli europei (- 0,5%).

Rimbalza di oltre il 5% UnipolSai in vista di un possibile accorciamento della catena con Unipol +2,55%. Sale Poste Italiane +2%2%. L’ad Matteo Del Fante ha dichiarato che l’ampliamento dello spread tra Btp e Bund decennali “può costituire un’opportunità per la liquidità” del gruppo.

Tra i titoli migliori alcune utility come Italgas e Terna entrambe +3,5%.

In terreno positivo anche Fiat Chrysler e Telecom Italia.

In coda al listino Prysmian -0,8% e Tenaris -0,6%. Indietro anche Saipem, dopo il netto progresso di ieri, nonostante il giudizio di Hsbc che ha avviato la copertura sul titolo con giudizio buy e target price a 4,25 eur