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Cassino. Ha fatto crescere la sua famiglia in un clima di terrore. Lui, 50enne, ha addirittura segregato la moglie in casa impedendole di uscire, costringendola a rimanere a letto per un’intera settimana. Grazie all’aiuto della figlia più grande, messa al corrente di tutto tramite la sorella più giovane, la donna è riuscita a scappare dal suo aguzzino che per anni l’ha malmenata in ogni modo. Il delirio nei giorni successivi alla fuga da casa della moglie, si è fatto sempre più pressante nel riscontrare che la donna era sparita sottraendosi al suo instancabile e maniacale controllo. Per la furia, l’uomo ha distrutto un intero appartamento che successivamente ha anche preso fuoco; non potendo più alloggiare in quel luogo ormai totalmente distrutto, ha deciso di prendere una camera in un albergo del cassinate, e con la scusa di essere un cliente, ha tentato di forzare un armadietto. L’uomo viene arrestato. Convalidato l’arresto, il giorno successivo viene sottoposto alla Misura Cautelare del Divieto di Ritorno a Cassino, ma nonostante ciò, ha continuato a incutere terrore, stavolta alla figlia maggiore minacciandola allo scopo di riuscire a sapere dove si trovi la moglie ma la figlia, coraggiosa e determinata a porre fine ai maltrattamenti, lo ha denunciato. È stata eseguita questa mattina la Misura Cautelare in carcere.

Derubano un Senzatetto

Cassino. “Un clochard è stato appena derubato”. E’ la segnalazione che giunge sulla linea di emergenza 113 del Commissariato, con una dettagliata descrizione della situazione e dei due malviventi, che avevano messo in atto l’azione illecita. L’operatore dirama immediatamente la nota alle Volanti presenti sul territorio, che giungono prontamente sul posto. Dalle testimonianze acquisite, la vittima stava riposando su una panchina, nelle adiacenze del centralissimo Corso della Repubblica, quando è stato avvicinato da due uomini che gli rubano il ricavato della “solidarietà” ricevuta dai passanti. I poliziotti si mettono sulle tracce dei due malfattori, che vengono intercettati in Viale Dante. Fermati ed identificati, i due rumeni, tra l’altro fratelli, rispettivamente di 28 e 24 anni, vengono accompagnati negli uffici del Commissariato per gli accertamenti di rito: entrambi hanno precedenti per reati contro il patrimonio.

I fratelli dovranno rispondere di furto aggravato in concorso. Le banconote, rinvenute nel corso della perquisizione personale, vengono restituite al legittimo proprietario.

CASSINO – Clochard si addormenta su una panchina: derubato da due fratelli rumeni

Cassino – Incredibile episodio in pieno centro: all’uomo sottratti gli spicci delle elemosine ricevute. La coppia bloccata dalla polizia

Cassino, droga nascosta in Municipio: il sequestro della polizia mentre era in corso il Consiglio comunale

di Vincenzo Caramadre
Ormai da mesi gli spacciatori si sentono assediati, per questo sono stati costretti a nascondere la droga lontano dalle loro abitazioni, pensando a un luogo insolito, hanno scelto i piloni di una scala esterna del Comune, ma non avevano fatto i conti con la polizia. La scoperta è avvenuta venerdì sera nell’ambito dei controlli degli uomini diretti dal vice questore aggiunto Alessandro Tocco.  Intorno alle 22 l’attività antidroga ha interessato i giardini e le pertinenze esterne del palazzo comunale, dove c’era il sospetto che gli spacciatori nascondessero la droga. È bastato che i cani si avvicinassero alle scale di emergenza dell’ufficio anagrafe per fare bingo. Sotto un pilone di ferro è stato trovato lo stupefacente: oltre 400 grammi tra hashish e marijuana. I controlli antidroga non sono passati inosservati agli amministratori comunali, riuniti, proprio in quei minuti, in Consiglio comunale. Il sindaco Carlo Maria D’Alessandro si è subito recato sul posto e appresa la notizia del sequestro si è complimentato con gli uomini del dottor Tocco e con i conduttori delle unità cinofile. I poliziotti hanno acquisito le immagini dei circuito di videosorveglianza presenti attorno al palazzo comunale per smascherare l’ignoto spacciatore che, temendo controlli a casa, si è servito di un luogo aperto al pubblico per nascondere la droga.

Cassino – Ladro seriale colpisce i pendolari: arrestato ma subito rimesso in libertà

Cassino – L’uomo aveva preso di mira le macchine lasciate parcheggiate da quanti viaggiano. Fenomeno in costante aumento

Ladri seriali in azione, soprattutto alla stazione. Ieri la convalida della misura per il ventisettenne campano arrestato dalla polizia del Commissariato di Cassino. Chiesti i termini a difesa, dopo la convalida della misura, l’uomo è stato rimesso in libertà e a gennaio dovrà presentarsi in tribunale per il processo. Il caso della Fiat 600 forzata a Cassino non è comunque isolato. Si tratta di ladri seriali che colpiscono soprattutto i pendolari. A Cassino, Pontecorvo e Roccasecca soprattutto.
«I furti delle autovetture posteggiate dai pendolari nelle aree di parcheggio parallele alla stazione ha assunto negli ultimi mesi proporzioni inimmaginabili. Cinque auto sottratte ai pendolari solo nell’ultima settimana, spesso auto nuove – ha commentato l’avvocato Giusy Migliorelli – I furti ricorrono con cadenza settimanale, i danneggiamenti (vetri rotti, furti parziali, pneumatici sottratti) altrettanto: una vera e propria vessazione morale e materiale che merita attenzione e repressione».

Professori Corrotti

29 professori universitari indagati, di cui sette in manette.image.jpgÈ l’operazione della guardia di finanza che ha riguardato anche l’università di Cassino. Tra gli indagati infatti c’è anche un professore dell’ateneo cassinate.L’indagine è partita da Firenze. Qui alcuni professori hanno sollecitato un ricercatore universitario, candidato al concorso per l’Abilitazione Scientifica Nazionale all’insegnamento nel settore del “diritto tributario”, a “ritirare” la propria domanda.Lo scopo era quello di favorire un terzo soggetto in possesso di un profilo curriculare notevolmente inferiore. Al ricercatore gli era stato promesso la sua abilitazione in una successiva tornata. Il giovane però non c’è stato ed ha denunciato tutto alla procura.L’inchiesta della Guardia di Finanza  ha aperto il vaso di pandora. Numerose le università italiane coinvolte. Accordi corruttivi tra numerosi professori di diritto tributario finalizzati a rilasciare le abilitazioni secondo logiche di spartizione territoriale e di reciproci scambi di favori. Le valutazioni non erano basate su criteri meritocratici bensì “orientate a soddisfare interessi personali, professionali o associativi”.Questa mattina il blitz su tutto il territorio nazionale. 29 provvedimenti cautelari personali nei confronti di docenti universitari (7 agli arresti domiciliari e 22 interdetti allo svolgimento delle funzioni di professore universitario e di quelle connesse ad ogni altro incarico assegnato in ambito accademico per la durata di 12 mesi). I reati contestati sono quelli di corruzione.