Totò, quel macabro retroscena legato a Liliana: suicida a 34 anni, cosa accadde

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Il retroscena legato a Liliana Castagnola, donna con la quale Totò intraprese una relazione: lei si suicidò a 34 anni, conoscete il motivo?

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Il retroscena sul suicidio di Liliana

Antonio De Curtis, meglio noto come Totò, è stato un attore, poeta e paroliere napoletano. Attore simbolo dello spettacolo comico italiano, è stato soprannominato ‘il principe della risata’: impossibile trovare qualcuno che non lo conosca. Nel corso della sua carriera, Totò incontrò una donna con la quale intraprese una relazione. Liliana Castagnola era il suo nome ed era un’attrice teatrale e ballerina italiana: la loro storia burrascosa ha messo i brividi a tutti coloro che hanno seguito le vicende. Lei, all’età di 34 anni, si è suicidata in una camera di albergo: non tutti sanno cosa accadde nel dettaglio.

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Totò, quel macabro retroscena legato a Liliana: suicida a 34 anni, cosa accadde

Liliana Castagnola è il nome della donna che piombò, all’improvviso, nella vita di Totò e la cambiò, totalmente. Parliamo di un’attrice e ballerina italiana: ha vissuto dal 1895 al 1930. In quest’anno, a Napoli, si suicidò: aveva solo 34 anni. Ma cosa successe?

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Nel dicembre del 1929 la donna, genovese, giunse a Napoli, scritturata dal Teatro Santa Lucia. Era incuriosita dal vedere recitare Totò e così si presentò ad un suo spettacolo e si fece notare. Tra loro scoppiò una scintilla e dopo un corteggiamento da parte del comico, cominciarono a frequentarsi. Leggiamo, su Wikipedia, che Liliana era realmente interessata a Totò, il quale però era estremamente geloso per via delle avances che riceveva la sua donna, da vari ammiratori. La gelosia era motivo di diversi litigi.

Quando Liliana provò a fare dei passi in avanti nella loro storia, Totò si tirò indietro ed accettò un lavoro a Padova. La donna, dopo il ‘rifiuto’ del suo compagno, entrò in un profondo stato di depressione che la portò al suicidio in una camera d’hotel. Nella stanza in seguito trovarono una lettera scritta da Liliana: era per Totò.

La lettera

Antonio, potrai dare a mia sorella Gina tutta la roba che lascio in questa pensione. Meglio che se la goda lei, anziché chi mai mi ha voluto bene. Perché non sei voluto venire a salutarmi per l’ultima volta? Scortese, omaccio! Mi hai fatto felice o infelice? Non so. In questo momento mi trema la mano… Ah, se mi fossi vicino! Mi salveresti, è vero? Antonio, sono calma come non mai. Grazie del sorriso che hai saputo dare alla mia vita grigia e disgraziata. Non guarderò più nessuno. Te l’ho giurato e mantengo. Stasera, rientrando, un gattaccio nero mi è passato dinnanzi. E, ora, mentre scrivo, un altro gatto nero, giù per la strada, miagola in continuazione. Che stupida coincidenza, è vero?… Addio. Lilia tua“.