Venezia, “Così hanno truffato i nostri giapponesi”

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Conto per 4 da 1.143 euro, la denuncia presentata a Bologna. Parla la guida turistica modenese

«Gli hanno mostrato un bel cartello e loro hanno ordinato il piatto di pesce guardando solo le foto. Il vino? Versato direttamente nei bicchieri. Li hanno fregati così. Ma chi non conosce la cultura giapponese non può capire » . Da giorni il cellulare di Giancarlo Giovanelli, 59 anni, guida turistica modenese e interprete, suona a ciclo continuo. È stato lui, il 6 dicembre, ad accompagnare il gruppo di turisti giapponesi alla caserma della Finanza di viale Masini, a Bologna, per denunciare il conto da 1.143 euro ( senza scontrino fiscale) per un pranzo all’Osteria Da Luca di Venezia.

«Saranno stati una sessantina – ricorda la guida – viaggiavano in due pullman. Tutti studenti di una scuola di cucina e pasticceria giapponese, sui vent’anni, in gita scolastica». Per pranzo si erano divisi in gruppi. A uno di quattro ragazzi è toccata la stangata peggiore: più di mille euro per quattro coperti, quattro fiorentine, mezzo litro di vino e una frittura di pesce. Solo uno aveva la carta di credito, ma quando ha visto il conto stratosferico, ha “strisciato” ugualmente. Una questione culturale, dice Giovanelli: « Chiunque conosca minimamente i giapponesi sa che per loro è inconcepibile pensare di far ritardare un intero gruppo per questioni personali. Credo, al di là delle barriere linguistiche, che sia stata questa la ragione per la quale hanno pagato senza protestare: non potevano tardare all’appuntamento con gli altri». Ma sul bus per Bologna i quattro ( ai quali poi si sono aggiunte altre tre studentesse alle quali è andata leggermente meglio: 350 euro al ristorante Casanova per due piatti di pasta, un secondo e due bottiglie d’acqua) hanno raccontato l’episodio alle guide e ai responsabili della scuola, che a loro volta hanno informato il tour operator che aveva organizzato il viaggio: Japan Travel Bureau. Sono stati loro a chiedere a Giovanelli – che aspettava la comitiva sotto le Torri per una due giorni di tour gastronomico – di accompagnarli tutti e sette a fare denuncia, facendo da interprete. « Mi hanno chiesto se l’indomani, dopo una visita programmata a un caseificio, potevo accompagnarli a fare un verbale sulla mancata emissione dello scontrino. L’unica cosa che si poteva fare, dal momento che gli studenti non avevano fotografato il menù, quelli fotografavano le pietanze… » .

Erano arrabbiati? «I giapponesi sono persone molto pacate, evitano di mostrare le loro emozioni in pubblico: hanno detto solo “Ci hanno imbrogliati, è stato un conto- fregatura”. Ho accompagnato tanti turisti giapponesi a fare denuncia per furti e borseggi, ma devo dire che per un pranzo non mi era mai capitato » . A sollevare il caso è stato il Gruppo 25 Aprile, un movimento nato nel 2014 per difendere Venezia. « Noi non siamo contro il turismo in sé – spiega il portavoce Marco Gasparinetti pensiamo che esista una soglia di sostenibilità oltre il turista diventa solo un pollo da spennare » . Hanno pronta una guida di sopravvivenza per il Carnevale che alle porte. Comincia così: « Se non avete già prenotato evitate di venire».

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