Fedez, novello campione della sinistra italiana: la peggiore delle banderuole

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    Fedez, novello campione della sinistra italiana, è pieno di contraddizioni.

    Innanzitutto, si erge a paladino della libertà di espressione, ma è lui stesso ad autocensurarsi per il più bieco dei motivi: soldi.

    Tutto per soldi

    Il gruppo Be, infatti, proprietario del 51% delle azioni della sua casa discografica, DOOM Entertainement, gli ha imposto di non “rilasciare dichiarazioni inerenti al settore bancario e assicurativo che cagionino un danno alla società”. Pena l’interruzione di un’alleanza che soltanto nel 2021 dovrebbe fruttare 15 milioni di euro di ricavi.

    “Si tratta di un importante passo per lo sviluppo della nostra strategia di digital engagement annunciata con il business plan 2020-2022. L’unione delle forze con ZDF, agenzia creativa che ha nel suo poster i maggiori influencer italiani nel campo del’intrattenimento e dello stile di vita, aumenterà la nostra capacità di fornire contenuti digitali a tutti i nostri clienti – in primis grandi istituzioni finanziarie – che desiderano impegnarsi con i nativi digitali – come loro clienti di domani”, ha spiegato Stefano Achermann, CEO di Be. “La partnership con Be ci mette in uno spazio diverso, permettendo al marchio ZDF di fare leva sulle capacità, sul sistema di relazioni, sull’organizzazione e sulla base di clienti di Be. Questo è un cambiamento di passo per noi nella nostra proposta di valore sia per i talenti che per i clienti del branding”, ha dichiarato Fedez.

    ZDF srl, con sede a Rozzano (Milano), secondo quanto riferito da Italia Oggi nell’aprile 2019 ha assorbito tutte le attività di Newtopia srl. Tale impresa, etichetta e società di management artistico, era stata fondata da Fedez e da J-Ax, a cui si è unito poi anche il cantante Fabio Rovazzi. Questi ultimi sono poi usciti da Newtopia a seguito di contrasti con Fedez. ZDF è controllata al 100% da Zedef srl, che a sua volta fa capo alla società fiduciaria Carini. Quest’ultima è amministrata da Anna Maria Berrinzaghi, detta Tatiana: la madre di Fedez.

    Il gruppo Be

    Be, quotato sul segmento Star di Borsa Italiana, è tra i principali operatori italiani nella consulenza alle imprese e nei servizi IT. Il Gruppo supporta primarie istituzioni finanziarie, assicurative e industriali internazionali nella creazione di valore e nella crescita del business. Con più di 1.200 dipendenti e sedi in Italia, Regno Unito, Germania, Austria, Spagna, Svizzera, Romania, Polonia e Ucraina, Be ha realizzato nel 2019 ricavi per 152,3 milioni di euro.

    Traducendo e riassumendo: il gruppo Be fa soldi usando l’immagine di gente come Fedez per vendere ai giovani prodotti bancari ed assicurativi. E Fedez, ben contento di riempirsi le tasche, tace e ringrazia. Alla faccia della coerenza.

    Fedez e Amazon

    Non finisce qui: Fedez si erge a paladino dei lavoratori. Ma tace su Amazon, che ignora i diritti dei propri dipendenti trincerandosi dietro una rete di contrattisti esterni. Lo fa, anche in questo caso, per un’ottima ragione: 800.000 euro che la società di Bezos gli paga per essere il suo “ambasciatore” in Italia. Amozon, tra l’altro, ha già avviato la produzione del documentario “The Ferragnez” che riprende la famiglia di Chiara Ferragni e di Fedez 24 ore su 24, per un ammontare non specificato di soldi.

    Fedez omofobico

    Dulcis in fundo, Fedez ha sostenuto a spada tratta il DDL Zan. Tuttavia, se tale legge fosse in vigore il nostro caro Federico dovrebbe finire in carcere visto che in numerose canzoni ha incluso versi giudicati omofobici e transfobici dalla comunità LGBT. Oltretutto Fedez è anche andato in vacanza in Oman, stato in cui l’omosessualità è un reato penale.

    Fedez vergognati: il tuo unico dio è il denaro, la tua unica fede è il materialismo, l’unica dottrina politica in cui credi è l’accrescimento del tuo conto bancario. Cambi direzione come una banderuola al vento, seguendo solo i flussi finanziari. E la cosa più triste sono i tuoi fan. Millenials dal cervello vuoto che non hanno neanche il minimo di acume necessario a vedere chi sei in realtà.

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