Perché Facebook è sotto indagine in Europa e nel Regno Unito

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    Le accuse mosse dalle autorità antitrust riguardano una posizione di indebito vantaggio nel mercato pubblicitario grazie alla profilazione dettagliata degli annunci dei suoi inserzionisti

    Niall Carson/PA Wire

    Facebook sta per subire la sua prima indagine antitrust da parte della Commissione europea e dell’autorità garante per la concorrenza e il mercato del Regno unito (Cma). Il colosso dei social è accusato di aver violato le regole sulla concorrenza, utilizzando i dati pubblicitari raccolti dagli inserzionisti per ottenere un vantaggio sleale nei loro confronti. L’indagine, avviata formalmente dalla Commissione venerdì 4 giugno, è l’ultimo di una serie di sforzi del regolatore europeo per ridurre la posizione dominante delle grandi aziende del digitale sui mercati europei.

    La Commissione vuole verificare se Facebook abbia usato o meno una serie di dati, raccolti attraverso gli inserzionisti, per competere contro di loro nel settore degli annunci. In particolare, l’indagine valuterà se il collegamento tra il marketplace di Facebook e il social network abbia dato all’azienda di Mark Zuckerberg un vantaggio improprio nel raggiungere i clienti, superiore a quello degli altri inserzionisti, andando così a violare le regole sulla concorrenza dell’Unione europea.

    “La Commissionesi legge nella nota rilasciata sul sito istituzionaleteme che Facebook possa distorcere la concorrenza per i servizi di annunci online. In particolare, Facebook potrebbe fare uso dei dati ottenuti dai fornitori concorrenti, nel contesto della loro pubblicità sul social network, per aiutare Facebook Marketplace a superarli. Facebook potrebbe, per esempio, ricevere informazioni precise sulle preferenze degli utenti dalle attività pubblicitarie dei suoi concorrenti e utilizzare tali dati per adattare Facebook Marketplace”.

    Dall’altra parte, l’antitrust del Regno unito ha lanciato un’indagine simultanea, per esaminare se Facebook stia usando i dati raccolti dagli utenti e dagli inserzionisti, per ottenere un vantaggio sleale rispetto agli annunci sul marketplace e per i servizi di incontri (come Facebook dating).

    Le due investigazioni aprono un altro fronte del braccio di ferro tra le istituzioni e le più grandi aziende tecnologiche del mondo, per contenere il loro potere sui mercati. In un momento in cui, durante e dopo la pandemia, il commercio online e il settore degli annunci sono diventati sempre più importanti e influenti nella vita delle persone. Aprire un’indagine formale significa che i regolatori sono autorizzati a raccogliere prove e costruire una solida documentazione sulle violazioni antitrust. Un processo che le aziende in questione non possono ostacolare e che può portare a multe pesanti o un ordine a cambiare il modo in cui queste operano. In risposta alle accuse, riporta Associated press, Facebook ha dichiarato che “continuerà a cooperare pienamente con le indagini per dimostrare che sono senza fondamento”.